Presentata la Guida delle osterie Slow Food, i luoghi dello stare bene
Il giusto equilibrio fra cucina di qualità e tradizione, prezzo onesto e accoglienza speciale. Il Friuli Venezia Giulia ne ha selezionate 90, di osterie che incarnano questi valori, e trovano un posto d’onore nella Guida Osterie d’Italia 2016 di Slow Food, presentata ufficialmente stasera a Villa Manin, accompagnando così in modo gustoso anche l’inaugurazione della mostra di Miró. A fare gli onori di casa, è stato l’assessore regionale alle risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, con il presidente regionale di Slow Food Max Plett, il responsabile nazionale della guida Eugenio Signoroni e il coordinatore regionale Giorgio Dri. In una sala affollatissima di appassionati e curiosi, anche i titolari dei locali presenti nella guida e i responsabili di attività Slow Food Fvg. Un movimento, come ha evidenziato Shaurli, che diventa testimonial privilegiato del percorso su cui la Regione si sta impegnando molto: puntare sulle eccellenze, la ricchezza della biodiversità del Fvg, come biglietto da visita di valore di un’accoglienza speciale. Un’accoglienza su cui c’è da lavorare ancora, con impegno, anche con didattica e formazione, perché diventi la vera forza, attrattiva ed economica, di tutto il territorio. E anche le osterie di Slow food, nella loro accezioni di luoghi della tradizione e dell’attenzione all’accoglienza, in cui stare bene, assaggiando cibi e bevande preparate con amore, sono parte fondamentale di questa crescita.
La Guida Osterie d’Italia di Slow Food – un vero e proprio “sussidiario” da tenere sempre con sé anche tramite l’App – censisce oltre 1.700 osterie in tutta Italia, e 250 si sono guadagnate la chiocciola Slow Food, perché incarnano al meglio i valori di cui il movimento è portatore. Sono 190 le osterie da visitare per la notevole selezione di formaggi, e 372 quelle per la carta dei vini attenta al territorio. La Guida racconta inoltre di 346 indirizzi dove acquistare prodotti di qualità, gustare un buon gelato o fermarsi per un piacevole aperitivo, 513 locali con un orto di proprietà, 458 osterieche propongono anche un menù vegetariano e 282 osterie con alloggio. Delle 90 osterie in Fvg, sono 10 quelle insignite della “chiocciola” Slow Food: Ai Cacciatori di Cavasso Nuovo (Pordenone), Borgo Poscolle di Cavazzo Carnico (Udine); Borgo Colmello di Farra d’Isonzo (Gorizia); Ai Ciodi di Grado (Go); Ivana & Secondo di Pinzano al Tagliamento (Pn); Devetak di Savogna d’Isonzo (Go); Da Afro di Spilimbergo (Pn), Sale e Pepe di Stregna (Ud), Da Alvise di Sutrio (Ud) e Stella d’Oro di Verzegnis (Ud).
Ad accompagnare la presentazione della Guida – e della mostra – Slow Food Fvg ha ideato un percorso speciale: nella barchessa, la degustazione di polente di farine di mais antichi (fra queste, il Baus di Ovaro e il Ros di Aquileia) cotte al momento da polentârs di Verzegnis. Al profumo delle polente sono state abbinate le degustazioni di formaggio Montasio (prodotto da latterie che lavorano il latte crudo di Pezzata rossa) e di latterie turnarie (presidio Slow Food) e di prosciutto di San Daniele tagliato al coltello. Naturalmente con un buon bicchiere di vino, selezionato per la guida dei vini (Slow Wine).
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