«Ultimamente lo sport nazionale è certamente quello di sparare contro le Province. E anche il sindaco del comune di Udine, ma soprattutto l’assessore Pizza si sono cimentati in quest’attività». Così l’assessore provinciale alle infrastrutture e grandi opere Franco Mattiussi in riferimento alla consegna dei lavori della rotatoria di Godia (via Cividina) dove l’ente di area vasta è stato accusato di aver rallentato l’iter della concessione delle necessarie autorizzazioni per la realizzazione dell’opera che, lo ricordiamo, è finanziata per una parte dal Comune e per una parte dalla Regione, e che insiste su una strada di competenza provinciale. «L’amministrazione provinciale, il 14 novembre 2011 – spiega Mattiussi -, approvava lo schema di accordo, documento necessario stante che si trattava di un accordo di programma dove venivano coinvolte, oltre a Provincia e Comune di Udine, anche il Comune di Tavagnacco e privati. Il 30 novembre dello scorso anno, il Consiglio provinciale approvava definitivamente l’accordo di programma che veniva sottoscritto il 21 febbraio 2012 data in cui la Provincia rilasciava la concessione. Dal 21 febbraio – prosegue Mattiussi – il Comune di Udine avrebbe potuto dare avvio ai lavori. Per quanto riguarda l’ulteriore rotatoria di Godia (via Bariglaria) la richiesta del Comune è pervenuta il 30 gennaio di 2012. Il 9 maggio 2012, dopo le richieste di integrazioni, l’amministrazione provinciale concedeva parere favorevole e contestuale concessione all’esecuzione delle opere. Dalle date, dunque, si evince che ci sono state tempistiche brevi a dimostrazione dell’efficienza delle Provincia e soprattutto dei suoi collaboratori». Oltre a rispondere sullo specifico caso delle rotatorie di Godia, l’assessore Mattiussi stigmatizza sul fatto che «la stessa cortesia non è stata usata dal Comune nei nostri confronti in diversi altri casi. Vi è quello, ad esempio, del Prusst dove i gravissimi, reali ritardi potrebbero compromettere l’intero progetto». Nel mirino, in particolare, il completamento della viabilità tra il Terminal nord e via Cividina nonché la pista ciclabile che dovrebbe collegare, partendo dalla ristorante Sguazzi, gli impianti sportivi di Paderno. «C’è poi il progetto di via Gervasutta – aggiunge Mattiussi – dove abbiamo avuto incarico dal Comune di Udine di realizzare l’opera e che, dopo le varianti richieste, risulta non essere più conforme a quelli che sono i dettami del Piano regolatore recentemente adottato. Con notevole spreco di tempo e risorse pubbliche non per colpa della Provincia. Infine – conclude Mattiussi – c’è il caso del palazzetto Veneziano che vede fermi 3 milioni di euro visto che, a causa di una decisione non presa da parte Comune di Udine riguardante le norme di zona, i lavori per la ristrutturazione, lascito di Toppo Wassermann, elegante sede di Anci e Upi sito in pieno centro cittadino, non possono partire. Ritengo – chiosa Mattiussi che il rispetto tra le istituzioni debba avere ancora un valore: l’uso dello scarica barile per attribuire le responsabilità ad altri».
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