Udine: Pulfero, ecco l’asilo senza confini per sloveni e italiani

bambini

15 gennaio 2013 – L’asilo senza confini Friuli/Slovenia, primo in assoluto nel suo genere, diventerà realtà a Pulfero (Ud) grazie allo stanziamento di 40mila euro concesso per il progetto dalla Regione Fvg, con compartecipazione del Municipio di Pulfero. “Con il fondo – spiega il sindaco, Piergiorgio Domenis – avvieremo le necessarie opere di adeguamento e messa in sicurezza della ex-scuola elementare, immobile che abbiamo individuato per quest’iniziativa del tutto innovativa”. Per arrivare al taglio del nastro sarà necessario reperire altri contributi, da destinare all’acquisto degli arredi ma ormai il piano è stato avviato. Una volta chiuso il cantiere, l’amministrazione comunale di Pulfero affiderà a una realtà esterna competente la gestione l’asilo di confine.

“Per le mamme e i papà delle Valli del Natisone, ma non solo, per la parte italiana, e per le famiglie di Caporetto e che in generale vivono nella vicina area slovena di confine, il nuovo asilo rappresenta una grande opportunità – sottolinea Domenis – : i loro figli non conosceranno il confine, come concetto culturale negativo e di divisione, ma cresceranno con un naturale senso di integrazione tra comunità, così come deve essere in seno a un’Europa che si dice e si vuole unita. L’asilo, inoltre, costituirà un importante freno allo spopolamento di questa parte della montagna della nostra regione: con un servizio del genere, infatti, si offre la possibilità ai genitori di risiedere nelle Valli, con la garanzia di un asilo per i loro figli piccoli in zona”.

L’idea dell’asilo senza confini è stata del primo cittadino di Pulfero ed è stata subito sposata dalla collega di Caporetto/Kobarid, Darja Hauptman. I due sindaci, per questo avevano sottoscritto una lettera di intenti per l’avvio del progetto che oggi diventa realtà e li vede uniti nella realizzazione di un percorso che porterà non solo alla creazione di un asilo nido ma anche una casa di riposo transfrontalieria a Caporetto. Bambini e nonni, memoria e futuro, quindi, sono i protagonisti del cambiamento. Il fine è quello di abbattere ogni tipo di limes, senza dimenticare la storia né le traduzioni che contraddistinguono i due Paesi.