Il 53° Rally del Friuli Venezia Giulia, in programma per il 25-26 agosto
è entrato nell’ultima settimana, quella che porterà ad accendere i motori, a dare il via alle sfide.
Sono 100 per le “moderne” e 56 per le “storiche”, gli equipaggi iscritti, vale a dire un nuovo successo di adesioni, una nuova conferma del grande amore e della grande stima che chi corre ha verso la gara. Decisamente una delle più amate non solo in Italia, ma in ambito continentale.
La validità maggiore, anche per l’edizione duemiladiciassette, è quella per il Campionato Europeo Rally Storici, con il 22° Rally Alpi Orientali Historic (sesto appuntamento della stagione), affiancato alla validità per il Campionato Italiano WRC (quarta delle sei prove in calendario). Ma non mancheranno motivi di interesse pure per la FIA Central European Zone, per la Michelin Rally Cup, , per il Suzuki Rallye Cup e per il Trofeo 124 Abarth, oltre al Campionato Regionale Aci Sport a coefficiente 1,5.
GLI SCENARI DELLE SFIDE. La gara propone un percorso rivisto soprattutto nel chilometraggio per la parte “moderna”, ciò per adeguarsi alla normativa federale. E’ stata messa mano, al tracciato, senza troppo stravolgerlo e soprattutto per farlo rimanere a stretto contatto con le realtà territoriali, con i comuni, con la popolazione. Il Friuli Venezia Giulia, negli anni è diventato la classica “isola felice” per le corse su strada, la competizione è sempre stata vista a tutto tondo come una grande opportunità di visibilità per il territorio e di ricaduta economica per l’indotto turistico. In questo, l’organizzazione ha sempre risposto prevedendo prove speciali di grande effetto e che appunto possano “comunicare” i luoghi. Non si è andati a cercare prove lunghissime, tenendo anche i forte considerazione i tratti di trasferimento trasferimenti. È stato operato un piccolo tuffo nel passato, nella tradizione, riproponendo la prova di Drenchia, che non si correva da anni e sempre nel cuore dei piloti, e verrà riproposta un’ulteriore versione dell’intramontabile prova di “Trivio”, senza la discesa di Oborza, ma con la spettacolare inversione del Trivio stretto e di Stregna. Viene poi riproposta la “piesse” di Gemona, arrivata lo scorso anno, definita esaltante da chi vi ha corso perché ha le caratteristiche uniche di essere una “spettacolo” unita all’essere una prova “classica”. Ogni anno, per rispettare le regole federali l’organizzazione si vede costretta ad escludere dal percorso alcuni Comuni, causando sovente il disappunto dei Sindaci i quali si sono molto affezionati alla gara e, nel limite delle loro possibilità, danno sempre ad essa un sostegno.
Ecco i teatri delle sfide:
PROVA SPECIALE “GEMONA DEL FRIULI” – CITTÀ DELLO SPORT E DEL BENSTARE (KM.1,420)
La Prova Speciale è un vero omaggio alla città di Gemona del Friuli che è stata la città simbolo del terribile
terremoto del 1976 che fece circa un migliaio di vittime. Questa prova è stata fortemente voluta già dall’edizione 2016 della gara dall’Amministrazione Comunale e quest’anno viene ripresentata con un percorso lievemente allungato. La brevità del tracciato la rende come una vera e propria passerella di presentazione: quest’anno si parte da via Salcons, si prosegue su Via Dante Alighieri, proseguendo fino all’inversione destra in Via Belgrado che si percorre fino alla confluenza con Via Sottocastello. Dopo aver superato le aiuole spartitraffico che rallentano notevolmente la velocità, si percorre Via San Francesco e Via XXVIII Aprile per raggiungere infine Piazza del Ferro che sta a significare la fine del tratto cronometrato.
PROVA SPECIALE “PLAN DAL JOF” (Km. 14,980)
La prova è una riedizione di quella proposta alcuni anni fa. Si parte da fuori l’abitato di Prossenicco e con un andamento su curve ben disegnate, che si alternano a brevi rettilinei, si raggiunge il territorio del Comune di Attimis. Continuando quell’andamento particolarmente piacevole si raggiunge, con un tratto in salita, il culmine di Plan dal Jof. Da questo punto si inizia un tratto in discesa molto utilizzato in questo rally nei due versanti. Si attraversa Subit, poi Borgo Bombardier e si raggiunge quindi il fine prova prima dell’abitato di Forame.
PROVA SPECIALE “MERSINO” (Km. 21,720)
Questa Prova è stata fortemente voluta anche quest’anno dai Comuni di Pulfero e Savogna. In pratica è la vecchia prova del Matajur con inizio variato e fine aggiunta. Si inizia fuori dell’abitato di Loch/Linder per inerpicarsi su di una ripida salita attraverso piccole frazioni, la maggiore delle quali è appunto Mersino. Si raggiunge una strada forestale alla fine della quale si arriva al paese di Montemaggiore, riprendendo la vecchia prova del Matajur. Da questa località si inizia la discesa tortuosa punteggiata da molti tornanti. Alla fine si trova l’abitato di Jeronizza,una volta fine prova, dove ora dopo uno spettacolare tornante ci si inerpica verso gli abitati di Dus e di Masseriis dove è fissato il fine Prova. La lunghezza e le variazioni la rendonouna prova altamente spettacolare e impegnativa.
PROVA SPECIALE “PLATISCHIS” (Km. 11,540)
La prova speciale prende il nome dalla località di arrivo e interessa il territorio del comune di Taipana in provincia di Udine. Inizia in corrispondenza delle ultime abitazioni della località Coos.
Si parte in salita con una sede stradale che è abbastanza larga sino all’incrocio che porta (a sinistra) verso Montemaggiore. Sino all’incrocio, la prova, che si sviluppa in mezzo alla vegetazione, è veloce, molto guidata con curve di medio raggio con terrapieni e muretti di contenimento sul lato destro e, a tratti, barriere tipo guard rail a sinistra. Dopo aver girato a sinistra all’incrocio verso Montemaggiore l’andamento della prova diventa molto più nervoso con una sede stradale stretta e curve di raggio stretto o medio, sempre in salita con vegetazione su entrambe i lati, terrapieni e muretti, prevalentemente, sul lato sinistro e tratti di guard rail sulla destra. In corrispondenza dell’incrocio che porta alla località Montemaggiore, dove si tiene a destra, inizia la discesa verso la zona di Campo di Bonis e l’omonima Azienda Agricola che si rasenta per poi reimmettersi sulla strada che a sinistra porta a Platischis, strada dalla quale si era deviato precedentemente all’incrocio per Montemaggiore. Nella zona di campo di Bonis il paesaggio cambia e il bosco lascia spazio ai prati. Dall’incrocio sino a Platischis la prova speciale riprende l’andamento iniziale, con una sede stradale in leggera discesa abbastanza larga, molto guidata e veloce. Nella parte finale alcuni tornanti spezzano il ritmo di guida prima del fine prova posizionato all’inizio dell’abitato di Platischis.
PROVA SPECIALE “TRIVIO-SAN LEONARDO” (Km. 14,260)
Quest’anno la “piesse” del “Trivio” in una versione diversa, addolcita, che elimina la famosa discesa di Oborza che abbiamo giudicato troppo sconnessa; in attesa dei lavori che dovrebbero migliorarla, ecco questa nuova versione, che la fa rimanere comunque una delle prove più famose e impegnative della gara. Partenza da S. Leonardo, tornante sinistro e poi su in salita, verso il Trivio: l’incrocio che dà il nome alla prova. Il percorso misto veloce in salita è interrotto dalle strettoie in corrispondenza degli abitati di Altana e Iainich dove, seppure a velocità ridotta, si devono sfiorare i muri delle abitazioni. Preceduta da un tratto veloce, arriva la spettacolare inversione del “Trivio” quest’anno molto più stretta dovendo imboccare la seconda strada dalla quale, dopo un breve tratto ancora in salita, si scende in falsopiano sino all’abitato di Tribil Inferiore che si attraversa; il tratto risulta essere veloce e molto guidato con un ritmo costante ed incessante. La strada continua in discesa fino a raggiungere l’inversione di Stregna, poi nell’abitato di Presserie si trova il fine prova.
PROVA SPECIALE “TRIBIL” (Km. 14,890)
Dopo l’impegnativa prova del “Trivio”, la “Tribil” può sembrare una prova semplice: così non è, primo perché nessuna prova speciale dell’Alpi Orientali può definirsi più facile di un’altra, secondo, perché molto spesso sono i tratti veloci a fare la differenza. La partenza é situata subito dopo il confine tra il territorio del Comune di Stregna e quello di Grimacco, il percorso, in falsopiano, è veloce, molto guidato e impegnativo su una sede stradale abbastanza larga con un fondo molto buono e aderente. Si percorre la strada panoramica che si snoda per ampi tratti all’interno del bosco fino al Bivio Lombai dove si prende a destra in leggera salita verso Drenchia. Da Bivio Lombai la strada si fa più sinuosa, ma rimane sempre veloce fino all’abitato di Drenchia dopo l’attraversamento del quale la prova cambia, ma solo configurazione: da falsopiano a discesa. Una discesa, bella, veloce, a tratti stretta con curve secche con spettacolari passaggi in corrispondenza dei piccoli nuclei abitati. Verso la fine alcuni tornanti interrompono il ritmo di guida e la discesa vertiginosa verso Clodig dove, prima dell’abitato, è posto il fine prova.
UNA GARA, DUE GARE. È da anni che il format del “Friuli” è questo, una perfetta commistione di sfide per auto moderne e storiche, un connubio che convive al meglio da anni, senza che nessuna parte copra l’altra. Quest’anno la gara riproporrà Gemona del Friuli, entrata a far parte del rally in modo deciso lo scorso anno e riproposta con forza anche per questa edizione, e viene ovviamente confermata Cividale del Friuli, oramai da anni fulcro dell’evento.
Proprio a conferma dell’avere due gare distinte, il programma dell’appuntamento parla chiaro: venerdì 25 agosto le “storiche” partiranno da Cividale del Friuli alle 14,01 e correranno già cinque prove speciali mentre le “moderne” faranno lo start dalle ore 18,31, svolgendo una sola “piesse”, quella di Gemona del Friuli, peraltro allungata rispetto alla versione 2016.
L’indomani, sabato 26 agosto, le “storiche” correranno altri sei impegni cronometrati (per un totale quindi di undici prove speciali), mentre il tricolore WRC avranno la spina dorsale della loro sfida, con lo stesso numero di prove, arrivando quindi ad un complessivo di sette. Gli arrivi saranno a partire dalle ore 18,01 per la gara storica e dalle 18,36 per la “moderna”.
La gara tricolore WRC conta sette prove speciali, per un totale cronometrato di 103,160 chilometri, a fronte dell’intera distanza che è di 300,01 con la spina dorsale dell’impegno prevista per sabato 26 agosto, con la sola “piesse” di Gemona prevista venerdì sera (dalle ore 19,31). La competizione storica continentale è più lunga, due giorni di sfide, che avvieranno dalle ore 14,50 di venerdì 25 agosto con la prova di Platischis. I concorrenti avranno da duellare con ben undici prove speciali, 156,200 chilometri di distanza competitiva sui 387,790 del totale previsto.
TORNA IL “TROFEO DEI COMUNI”. E’ la consuetudine, quella del “Trofeo dei Comuni”. I quindici comuni attraversati dal rally sono stati abbinati ad altrettanti piloti, i primi quindici dell’elenco iscritti “moderne” ed il vincitore assoluto consegnerà il trofeo all’Amministrazione di cui è stato portacolori, la quale lo terrà sino al prossimo Rally del Friuli Venezia Giulia. Ecco gli abbinamenti estratti sabato scorso nel corso della presentazione dell’evento a Gemona del Friuli:
1 ALBERTINI – TAIPANA
2 FONTANA C. – ARTEGNA
3 PORRO – CIVIDALE DEL FRIULI
4 MIELE – GRIMACCO
5 SIGNOR – SAN PIETRO AL NATISONE
6 TESTA – SAN LEONARDO
7 BIANCO – STREGNA
8 MICHELINI – PULFERO
9 BERGANTINO – ATTIMIS
11 PERICO – GEMONA DEL FRIULI
12 ROSSETTI – SAVOGNA
14 BOSCA – DRENCHIA
15 DAPRÀ – PREPOTTO
LA GARA SUL WEB. Ricco di informazioni fruibili a tutti, il sito web dell’evento, raggiungibile all’indirizzo www.rallyalpiorientali.it, è proposto in lingua italiana ed inglese, un vero e proprio punto informativo per poter seguire al meglio i due giorni di gara.