Il Tribunale del Riesame di Trieste ha annullato oggi l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dell’ex direttore generale della Banca di Cividale, Luciano Di Bernardo, 66 anni di Tavagnacco (Udine), indagato dalla Procura di Udine nell’ambito di un’inchiesta per una presunta estorsione a danno dei clienti. Di Bernardo era agli arresti domiciliari dal 16 aprile scorso. (ansa)
Dal primo pomeriggio di oggi, da quando gli è stato notificato il provvedimento disposto dal Tribunale della Libertà di Trieste, presieduto dal giudice relatore Gullotta, Di Bernardo è tornato in libertà.
La decisione è stata presa al termine di un’udienza durata quasi tre ore in cui l’avvocato Luca Ponti, difensore di Di Bernardo insieme al collega Pantano, ha sostenuto la duplice tesi per cui mancavano sia i presupposti del reato di estorsione contestato sia le esigenze cautelari.
Le indagini erano scaturite dalle dichiarazioni di alcuni imprenditori secondo cui, con minacce su affidamenti, mutui e prestiti, dal 2004 al 2008 sarebbe riuscito a farsi consegnare denaro per più di un milione di euro. Inoltre, tramite una finanziaria di cui è stato socio-amministratore avrebbe costretto altre persone a farsi cedere gratuitamente alcuni immobili nel comprensorio di Lignano Sabbiadoro (Udine).
Coinvolto in un’altra inchiesta, Di Bernardo aveva rassegnato le dimissioni, accolte dal consiglio di amministrazione della banca.