“Come facette mammeta”, “I’ te vurria vasà”, “A tazz’ e cafe?”: i più famosi brani della tradizione partenopea suonati e cantati dal vivo in uno spettacolo un po’ cafè chantant un po’ one woman show scritto da Vincenzo Incenzo, paroliere di Dalla, Endrigo, Vanoni e Venditti e diretto da Gino Landi, regista e coreografo di successo per il cinema, il teatro e la televisione
Udine, 16 febbraio 208 – C’è la Napoli che piange e che ride, che soffre e si diverte. Ci sono le musiche immortali della tradizione partenopea suonate dal vivo, il blu del mare in una notte di luna piena, gli occhi incantevoli e soprattutto la voce di Serena Autieri, appassionata regina del palcoscenico in uno spettacolo senza rete. Dopo il debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto, La Sciantosa – ho scelto un nome eccentrico arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per un’unica, attesissima data martedì 20 febbraio con inizio alle 20.45.
Sempre il 20 febbraio, alle 17.30, Serena Autieri incontrerà il pubblico nel foyer del Giovanni da Udine per un nuovo appuntamento di Casa Teatro dal titolo Il filo di Arianna. Conducono Emanuela Furlan, organizzatrice teatrale, e Alma Maraghini Berni, storica dell’arte.
La Sciantosa – ho scelto un nome eccentrico è diretto da Gino Landi, firma di innumerevoli spettacoli di grande successo per il cinema, il teatro e la televisione e vede protagonista per la prima volta sul palcoscenico friulano l’attrice e cantante partenopea. «Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il cafè chantant – racconta Serena Autieri – con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel repertorio dei primi del Novecento, da brani piu? conosciuti e coinvolgenti, quali ‘A tazz’ e cafe?, Come facette mammeta, I’ te vurria vasà sino a perle nascoste come Serenata napulitana e Chiove, oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba. Ho voluto fortemente mantenere il clima provocatorio e sensuale di quei caffè, e ricreare in teatro quel rapporto senza rete con il pubblico. Nasce così ogni sera uno spettacolo nuovo e allo stesso tempo eterno. In fondo, dai tabarin ai talent show nulla è cambiato; la storia de “La Sciantosa” è una storia che non finira? mai».
Autore dei testi è Vincenzo Incenzo, scrittore e paroliere fra gli altri di Lucio Dalla, Sergio Endrigo, Ornella Vanoni, Antonello Venditti e Renato Zero: “Incontrare la sciantosa e il suo “nome eccentrico” vuole dire aprire un baule magico con un immenso tesoro dentro – racconta Incenzo – Vuole dire tuffarsi anima e corpo nell’oceano della tradizione classica e allo stesso tempo abbracciare le radici della modernita?. ‘A tazz’ e cafe?, Come facette mammeta, I’ te vurria vasa?, prima di essere meravigliose canzoni sono testimoni e sentinelle di un mondo e di un’epoca da proteggere, di un tempo e di uno spazio in cui germogliano princìpi tutti della cultura dello spettacolo che verra?. Una “mossa”, una rima recitata, una lacrima, ed eccole, quelle radici poetiche e melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni, americani che ‘o paese d’o sole, crocicchio di riferimenti locali e stimoli provenienti da ogni latitudine, ha ruminato e restituito al mondo nella sua inconfondibile cifra”.
Il pretesto dello spettacolo è la prima grande protagonista di quel mondo, Elvira Donnarumma, una delle più ammirate e amate interpreti della canzone napoletana: “Serena Autieri legge Donnarumma in controluce, sdoganandone la fisicita?, recuperata attraverso il gesto e la parola, sola sulla scena, attraversata dalla cometa elegante di un mimo ogni tanto a cadenzare il flusso narrativo – sottolinea Incenzo -. Fuori e dentro, dentro e fuori, Serena gioca con il suo personaggio, lo presenta, lo incarna, lo lascia, lo riprende. La realtà feconda la finzione e viceversa, in un gioco delle parti vertiginoso ed esilarante. La scena fa il resto. È cafe? chantant ma è anche talent show di oggi, perche? cambiano i codici ma non il messaggio. È sguardo critico al presente, allo strapotere dell’immagine tritatutto, alla mai troppo considerata meritocrazia, ai valori al tramonto di patria e di famiglia. Ma è soprattutto amore, identita?, rivendicazione. E passato che guarda al futuro”.
Biglietteria del Teatro aperta dalle 16 alle 19 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it e nei punti vivaticket. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard.