Udine: si lavora per il geoparco della Carnia

Udine: si lavora per il geoparco della Carnia

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Oltre al Carso classico, che si estende sia in Italia che in Slovenia e la cui candidatura, per ottenere l’appellativo di Geoparco europeo ed essere inserito nella Rete mondiale dei Geoparchi sotto l’egida dell’Unesco, dovrà essere depositata da entrambi i Paesi, la Comunità Montana della Carnia ha predisposto le strutture per il Geoparco della Carnia chiedendo alla Regione il supporto per la candidatura a Geoparco europeo in coordinamento con il confinante Geopark Karnischen Alpen di Dellach nella valle del Gail in Carinzia.

Lo ricorda l’assessore all’Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito che sottolinea come l’Unione Europea sostiene le politiche di valorizzazione e conservazione del patrimonio geologico e dei geositi anche attraverso la creazione di geoparchi collegati in una specifica rete europea.

Un geoparco deve comprendere un determinato numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo, i quali devono essere collegati in rete e beneficiare di misure di protezione e gestione. Nel contempo il geoparco deve assumere un ruolo attivo nello sviluppo economico del territorio e produrre un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

“L’Unesco – ha evidenziato Vito – accorda il suo sostegno specifico alle zone di protezione e di valorizzazione di siti d’interesse e di valore geologico, che si sviluppano in accordo con i patrimoni naturali e culturali del territorio”. “L’istituzione dei geoparchi – ha spiegato l’assessore – rappresenta un obiettivo ambizioso e complesso da raggiungere e non può prescindere da approfondimenti specialistici che si configurano nella redazione di un progetto costruito attorno all’analisi della geologia, geomorfologia, del patrimonio geologico e alla conservazione e valorizzazione di tale patrimonio attraverso l’implementazione della conoscenza e divulgazione della geologia nei territori della regione a elevata geodiversità”.

La Regione FVG ha già predisposto il Catasto dei Geositi, intesi come porzioni del territorio che, per le loro caratteristiche di singolarità geologica, meritano di essere conosciute, studiate, valorizzate e tutelate. Il Catasto è fruibile dal sito internet della Regione tramite webGis ed è stato pubblicato in forma divulgativa nel volume Geositi del Friuli Venezia Giulia, stampato in circa 3.000 copie.

Menzionando la predisposizione di una convenzione tra la Regione FVG e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), finalizzata allo scambio e alla validazione dei dati relativi ai geositi presenti sul territorio regionale, l’assessore Vito si è soffermata sulla stesura del disegno di legge (ddl) concernente la Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico del Friuli Venezia Giulia, e il processo di candidatura del Carso alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Il programma relativo alla candidatura e gestione dei geoparchi prevede lo svolgimento di varie attività, tra le quali, la creazione di gruppi di lavoro, di una rete tra gli Enti interessati e il coinvolgimento degli atenei, dei Musei Civici di Storia naturale, dei gestori dei Parchi e delle Riserve naturali regionali e di altri operatori.

“Dopo il riconoscimento del territorio come Geoparco europeo – ha concluso Vito – l’organizzazione e le strutture del geoparco saranno sottoposte a una verifica triennale per la valutazione degli effettivi progressi attuati in merito alla protezione e promozione del patrimonio geologico e allo sviluppo delle attività economiche sostenibili sul territorio”.