Ben 210 colonie feline censite, circa 200 gatti sottoposti a sterilizzazione e 112 mici feriti recuperati in città. Sono i dati principali dell’attività svolta, in maniera coordinata dal Comune di Udine, dall’Ass 4 Medio Friuli e dall’Enpa, a tutela della popolazione felina nel corso del 2014 sul territorio comunale. Complessivamente sono 210 le colonie feline censite in città, un numero ormai abbastanza stabile nel corso degli ultimi anni. Proprio per ridurre i rischi di proliferazione di queste colonie l’amministrazione comunale e l’Ass 4 garantiscono annualmente un certo numero di sterilizzazioni. “In base alla normativa regionale e statale – spiega l’assessore con delega agli Animali e ai Servizi veterinari, Cinzia Del Torre – i Comuni devono censire e registrare le colonie feline, e curarne la salute e le condizioni di sopravvivenza anche con interventi di carattere sanitario, tra i quali rientrano anche le sterilizzazioni per il controllo delle nascite. L’unico modo per diminuire il numero di cuccioli candidati alla morte per freddo, malattie, fame, incidenti e maltrattamenti è quello di limitare le nascite – prosegue –. Contenere il numero dei gatti randagi porta anche a una maggiore tolleranza da parte delle persone permettendo una rispettosa convivenza”.
Nel 2014 sono stati sterilizzati 190 gatti provenienti dalle colonie, 40 dagli operatori dell’Ass 4 e 150 da veterinari incaricati dal Comune grazie a un contributo regionale concesso sulla base delle operazioni effettuate negli anni precedenti. “Avremmo potuto spalmare questo contributo regionale da 16 mila euro in due anni successivi – spiega Del Torre –, ma abbiamo scelto di intensificare le sterilizzazioni, invece che diluire gli interventi, per rendere più efficace lo sforzo e presentarci all’inizio della primavera 2015 in una situazione migliore dell’anno passato”. Di concerto con il Comune, l’Ass 4 svolge inoltre un’attività di controllo e soccorso di felini vaganti e feriti sul territorio. Nel corso del 2014 sono stati recuperati e curati 112 gatti, 15 dei quali sono stati successivamente liberati sul territorio nelle colonie, mentre 21 sono stati trasferiti all’Enpa per ulteriori cure e interventi. “Soprattutto in questo periodo dell’anno è importante sensibilizzare la cittadinanza affinché chi non vuole avere cucciolate provveda alla sterilizzazione – sottolinea Del Torre –. Un modo questo anche per contrastare l’abbandono di gatti, magari cuccioli, che non solo è un reato punito dal codice penale, ma costituisce anche un costo per la collettività perché vanifica tutti gli sforzi fatti per il controllo delle nascite e il contenimento del numero delle colonie. Adottare un animale domestico – continua – è certamente un piacere, perché diventa parte della famiglia, ma richiede un grande senso di responsabilità, verso l’animale e verso la collettività”.
In 12 mesi gli operatori dell’A.s.s. 4 hanno anche censito 134 gatti e 11 colonie, portando a 210 il numero delle colonie censite in città. Dal punto di vista dei costi nel 2014 il Comune di Udine ha speso, per la gestione delle colonie feline, circa 37 mila euro, gran parte dei quali sono stati impiegati per le operazioni di sterilizzazioni (circa 18 mila euro) e per la cattura e il mantenimento (5 mila euro). Sempre in questo quadro economico l’amministrazione comunale ha assegnato inoltre un contributo di 8 mila euro alle associazioni che si occupano del mantenimento e della cura delle colonie, soprattutto attraverso la fornitura di cibo alle “famiglie” di gatti.
“È importante, a questo proposito, richiamare i “referenti di colonia” a prestare una maggiore attenzione nella gestione dell’alimentazione dei gatti di colonia – dichiara il responsabile del canile sanitario dell’Ass 4, Stefano Brisinello –. Capita spesso che più persone, all’insaputa le une dalle altre, portino cibo agli animali, creando quindi i presupposti per un serio incremento nel numero di gatti, che potrebbe vanificare gli sforzi gestionali ed economici fatti dal Comune. In natura la quantità di cibo disponibile influenza in maniera direttamente proporzionale l’indice di prolificità perché il maggiore nutrimento si traduce in un numero maggiore di cuccioli e, spesso, di più calori durante l’anno. Senza contare che il cibo in eccesso può divenire facile nutrimento anche per altri animali meno “graditi”, come i ratti”.
I gatti che vivono in libertà sono protetti dalle leggi statali e regionali. È severamente vietato a chiunque maltrattarli e spostarli dal territorio dove abitualmente risiedono. Il gatto è infatti un animale libero, per questo può essere catturato e temporaneamente rinchiuso solo ai fini di un controllo sanitario e per la sterilizzazione. Le colonie, su segnalazione delle associazioni o del singolo cittadino, sono censite a cura del Comune di appartenenza, e sempre a carico del Comune di appartenenza i gatti sono sottoposti a sterilizzazione per il controllo delle nascite presso gli ambulatori delle Aziende Sanitarie o di veterinari liberi professionisti convenzionati.