In merito alla riunione sull’elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia , Terna conferma l’assoluta necessità di realizzare un elettrodotto aereo che colleghi le stazioni di Udine Ovest e Redipuglia, come attestato dal Governo che ha approvato nel Piano di Sviluppo della rete elettrica del 2004 quale opera “strategica” per il territorio; Terna ribadisce inoltre la massima disponibilità a lavorare con la Regione, le Province e gli EE.LL. per migliorare il tracciato dell’elettrodotto.
Le condizioni della rete in Friuli Venezia Giulia, estremamente critiche e soggette a forti rischi di disalimentazione delle utenze elettriche collocate nella regione, impongono di realizzare un nuovo elettrodotto aereo ad altissima tensione (380kV) per rendere sicura la rete elettrica in Friuli. La nuova linea darà sicurezza energetica alla Regione, consentendo la produzione a pieno regime delle esistenti centrali di Torviscosa e Monfalcone, oggi limitata dall’impossibilità di distribuire l’energia prodotta: l’aumento di produzione con la nuova rete sarà complessivamente di 600 MW..
Se le linee oggi esistenti nell’area di Udine, con i pochi kilometri a 380kV subissero dei guasti ci sarebbero black out e interruzione dell’alimentazione elettrica dei cittadini e delle imprese friulane.
Riguardo all’ipotesi di interramento della nuova linea, Terna conferma che è fondamentale che sia realizzata una linea aerea a 380 kV per la sicurezza della rete e garantire a tutti di avere l’energia elettrica necessaria alle diverse attività: la rete esistente in Friuli, infatti, non consente di sopportare la trasmissione in caso di guasti sulla rete a 380kV, perciò questa deve essere aerea.
Una linea interrata, oltre ad avere una capacità di trasporto inferiore rispetto a una linea aerea, richiede diversi giorni per la localizzazione del guasto e impone di rompere la strada sotto la quale è collocata e scavare il terreno fino a raggiungere i cavi danneggiati, con complessi lavori di ripristino che possono durare diverse settimane, durante le quali la Regione subirebbe deficit energetici. Realizzare, dunque, un elettrodotto a 380kV di 40km tra Udine Ovest e Redipuglia rende inevitabile la scelta della soluzione aerea, essendo questa la sola in grado di assicurare sicurezza e stabilità ai fabbisogni elettrici dei friulani. Terna non è pregiudizialmente contraria alla posa di cavi interrati a 380kV ma valuta le diverse soluzioni in base alla necessità per la quale vengono realizzate nuove linee: per garantire la corrente elettrica ai cittadini del Friuli Venezia Giulia e alle aziende ivi collocate l’elettrodotto Udine Ovest–Redipuglia deve essere realizzato in aereo. Inoltre il progetto in fase di autorizzazione attraversa aree agricole per oltre il 95% del
tracciato, contemplando sempre distanze di sicurezza dagli edifici nettamente superiori a quanto imposto dalla normativa vigente.
Terna ricorda, infine, che l’elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia si inserisce in un più ampio intervento di razionalizzazione che la società vuole realizzare tra Udine e Gorizia, per migliorare l’efficienza della rete riducendone gli impatti sul territorio.
A fronte della costruzione di circa 40 km di nuovo elettrodotto in aree agricole, infatti, sarebbero 100 i km di elettrodotto smantellati in aree più densamente abitate. L’utilizzo a pieno regime delle centrali di Torviscosa e Monfalcone produrrà un incremento di 600 MW, con un risparmio di 40 milioni di euro all’anno. La riduzione delle perdite energetiche consentirà un risparmio di circa 2 milioni di euro/anno, pari al consumo di 5.600 famiglie.
La realizzazione dell’elettrodotto Udine Ovest– Redipuglia è indispensabile per rendere sicura la rete elettrica in Friuli, le cui condizioni oggi sono estremamente critiche e
soggette a forti rischi di disalimentazione delle utenze elettriche.
La nuova linea aerea, che si colloca in un più ampio processo di razionalizzazione della rete del Friuli Venezia Giulia per migliorare l’efficienza della rete riducendone gli impatti sul territorio, non soltanto darà sicurezza energetica alla Regione ma produrrà una serie di ricadute positive per l’intero territorio, dal punto di vista:
Economico
La nuova linea produrrà un risparmio complessivo per gli utenti del sistema elettrico pari a
circa 60 milioni di euro annui, perché:
· aumenterà la capacità di trasporto di energia in Friuli, consentendo alle centrali di Torviscosa e Monfalcone di immettere sulla rete elettrica ulteriori 600MW di capacità
produttiva, rendendo la Regione Friuli energeticamente autonoma e, contestualmente, producendo un risparmio di 42 milioni di euro l’anno;
· consentirà di aumentare la capacità di approvvigionamento dall’estero, grazie all’aumento di 100 MW della capacità totale di trasmissione, con un vantaggio di
circa 10 milioni di euro all’anno;
· consentirà ulteriori risparmi per il sistema elettrico pari a 4,5 milioni di euro/anno grazie all’incremento della sicurezza del sistema e al conseguente minor approvvigionamento sul Mercato;
· Ridurrà le perdite di rete di 28 milioni di kWh/anno, pari al consumo medio annuo di circa 1.130 famiglie, contribuendo così a risparmiare 2 milioni di euro l’anno.
Ambientale
La nuova linea consentirà di:
· ridurre la produzione di CO2 di oltre 12mila tonnellate/anno;
· demolire 110 km di linee aeree, in vicinanza delle quali sono alcune centinaia di
abitazioni, in questi 30 Comuni:
• Basiliano;
• Bertiolo,
• Buttrio,
• Campoformido;
• Castions di Strada,
• Chiopris,
• Codroipo,
• Dignano,
• Flaibano,
• Fogliano Redipuglia,
• Gonars,
• Lestizza;
• Manzano,
• Medea,
• Mereto di Tomba,
• Mortegliano;
• Palmanova,
• Pavia di Udine;
• Pradamano,
• Romans d’Isonzo,
• S. Vito al Torre;
• S.Giovanni Natisone,
• S.Pier d’Isonzo,
• Sedegliano,
• Spilimbergo.
• Tapogliano,
• Torviscosa,
• Trivigliano Udinese,
• Udine,
• Villesse.
In merito alla riunione sull’elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia , Terna conferma l’assoluta necessità di realizzare un elettrodotto aereo che colleghi le stazioni di Udine
Ovest e Redipuglia, come attestato dal Governo che ha approvato nel Piano di Sviluppo della rete elettrica del 2004 quale opera “strategica” per il territorio; Terna ribadisce inoltre la massima disponibilità a lavorare con la Regione, le Province e gli EE.LL. per migliorare il tracciato dell’elettrodotto.
Le condizioni della rete in Friuli Venezia Giulia, estremamente critiche e soggette a forti rischi di disalimentazione delle utenze elettriche collocate nella regione, impongono di realizzare un nuovo elettrodotto aereo ad altissima tensione (380kV) per rendere sicura la rete elettrica in Friuli. La nuova linea darà sicurezza energetica alla Regione, consentendo la produzione a pieno regime delle esistenti centrali di Torviscosa e Monfalcone, oggi limitata dall’impossibilità di distribuire l’energia prodotta: l’aumento di produzione con la nuova rete sarà complessivamente di 600 MW..
Se le linee oggi esistenti nell’area di Udine, con i pochi kilometri a 380kV subissero dei guasti ci sarebbero black out e interruzione dell’alimentazione elettrica dei cittadini e delle imprese friulane.
Riguardo all’ipotesi di interramento della nuova linea, Terna conferma che è fondamentale che sia realizzata una linea aerea a 380 kV per la sicurezza della rete e garantire a tutti di avere l’energia elettrica necessaria alle diverse attività: la rete esistente in Friuli, infatti, non consente di sopportare la trasmissione in caso di guasti sulla rete a 380kV, perciò questa deve essere aerea.
Una linea interrata, oltre ad avere una capacità di trasporto inferiore rispetto a una linea aerea, richiede diversi giorni per la localizzazione del guasto e impone di rompere la strada sotto la quale è collocata e scavare il terreno fino a raggiungere i cavi danneggiati, con complessi lavori di ripristino che possono durare diverse settimane, durante le quali la Regione subirebbe deficit energetici. Realizzare, dunque, un elettrodotto a 380kV di 40km tra Udine Ovest e Redipuglia rende inevitabile la scelta della soluzione aerea, essendo questa la sola in grado di assicurare sicurezza e stabilità ai fabbisogni elettrici dei friulani. Terna non è pregiudizialmente contraria alla posa di cavi interrati a 380kV ma valuta le diverse soluzioni in base alla necessità per la quale vengono realizzate nuove linee: per garantire la corrente elettrica ai cittadini del Friuli Venezia Giulia e alle aziende ivi collocate l’elettrodotto Udine Ovest–Redipuglia deve essere realizzato in aereo. Inoltre il progetto in fase di autorizzazione attraversa aree agricole per oltre il 95% del tracciato, contemplando sempre distanze di sicurezza dagli edifici nettamente superiori a quanto imposto dalla normativa vigente.
Terna ricorda, infine, che l’elettrodotto Udine Ovest – Redipuglia si inserisce in un più ampio intervento di razionalizzazione che la società vuole realizzare tra Udine e Gorizia, per migliorare l’efficienza della rete riducendone gli impatti sul territorio.
A fronte della costruzione di circa 40 km di nuovo elettrodotto in aree agricole, infatti, sarebbero 100 i km di elettrodotto smantellati in aree più densamente abitate. L’utilizzo a pieno regime delle centrali di Torviscosa e Monfalcone produrrà un incremento di 600 MW, con un risparmio di 40 milioni di euro all’anno. La riduzione delle perdite energetiche consentirà un risparmio di circa 2 milioni di euro/anno, pari al consumo di 5.600 famiglie.
comunicati stampa TERNA