Il commercialista udinese Franco Pirelli Marti è stato condannato dal giudice del Tribunale di Udine a un anno e quattro mesi di reclusione per falso per induzione del pubblico ufficiale in atto pubblico e l’emissione di una falsa fattura di 1,5 milioni di euro nell’ambito della vicenda relativa alla compravendita di alcuni terreni di via San Rocco a Udine. Secondo l’accusa, Pirelli Marti avrebbe redatto un finto verbale del Cda di Fingefa, del 16 dicembre 2009, in cui deliberava la cessione dei terreni a una società a lui riconducibile, per 1,6 milioni. Sulla base di quel verbale poi, l’allora presidente del Cda si sarebbe recato da un notaio, inducendolo in errore per formare l’atto di compravendita. Poi, quale acconto sulla cessione di immobili del futuro complesso edilizio, avrebbe emesso con una società a lui riconducibile una falsa fattura di 1,5 milioni. Per l’emissione della falsa fattura è stato condannato anche il coimputato Angelo Minghin, 53 anni, di San Michele al Tagliamento (Venezia), amministratore unico della Master srl, a un anno di reclusione, pena sospesa. Pirelli Marti è stato invece assolto dal reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti, per non aver commesso il fatto.
Il contribuito che il ragioniere Pirelli Marti ha sempre offerto per chiarire le vicende giudiziarie che lo hanno personalmente coinvolto trova riconoscimento nell’odierna sentenza di parziale assoluzione pronunciata dal giudice penale di Udine, Angelica Di Silvestre”. E’ il commento del legale dell’ex presidente del Cda di Fingefa, Franco Pirelli Marti, l’avvocato Gianberto Zilli. In una nota Zilli ribadisce che la collaborazione con la magistratura ”continuerà per fare piena luce sulle vicende che vedono direttamente coinvolto il mio cliente o su quelle in cui egli ha elementi oggettivi utili all’individuazione di eventuali responsabilità penali di terzi”. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza l’avvocato sta già pensando all’appello in cui potrà valorizzare gli elementi ”utili, interessanti e oggettivi”, emersi in sede di istruttoria dibattimentale.