Il richiamo dell’Ambasciatore italiano dall’Egitto, unendosi alla voce della famiglia di Giulio, la cancellazione degli accordi di cooperazione e vendita di armi con il regime di al-Sisi, la revoca dell’autorizzazione già rilasciata per la vendita di due fregate militari all’Egitto e l’accantonamento di tutte le ipotesi di futuri contratti militari”. Queste le richieste indirizzate al governo italiano dai manifestanti che anche a Udine oggi hanno dato vita, con striscioni e cartelli, a una pacifica manifestazione dedicata alla richiesta di verità e giustizia per Giulio Regeni e alla solidarietà e vicinanza con Patrick Zaki.
In piazza si sono ritrovate, nel rispetto delle normative anti-Covid, alcune decine di persone per l’iniziativa organizzata a livello locale dalla associazione Donne in Nero di Udine con la Rete Dasi Fvg, e l’adesione di Anpi e Donne Resistenti di Udine.
“All’Unione europea e ai suoi stati membri – ha detto nell’intervento iniziale Annalisa Comuzzi delle Donne in nero di Udine – si chiede di essere coerenti con i principi ed i valori che stanno alla base delle nostre democrazie condizionando accordi e cooperazione al rispetto dei diritti umani e di non derogare o barattare questi principi con interessi di parte”.