Udine:Festa donna, università crea database delle donne con talento

Udine:Festa donna, università crea database delle donne con talento

È il primo esempio in Italia di archivio digitale gratuito di talenti femminili, certificati dall’Università di Udine, a disposizione sia di aziende private e pubbliche che cercano donne preparate e motivate da inserire negli organi di governo e di controllo, sia di donne con competenze professionali di alto profilo che desiderano rendere nota la loro disponibilità ad assumere ruoli di responsabilità nel mondo delle imprese. È la “Banca dati dei talenti femminili” (http://talentifemminili.uniud.it/), realizzata dall’Università di Udine per contribuire alle pari opportunità tra i generi nelle aziende puntando su meritocrazia, trasparenza e circolazione delle informazioni.

«Valorizzare le donne conviene all’economia e alla società – ha spiegato la rettrice Cristiana Compagno – e l’Ateneo con questo progetto intende promu overe l’uguaglianza delle opportunità tra i generi nei ruoli di guida e di controllo delle imprese, non solo perché in determinati casi lo prevede la legge, ma anche per sollecitare prassi virtuose ed etiche nel governo societario».

Si tratta di uno strumento di semplice utilizzo, ideato innanzitutto per dare un apporto di qualità all’applicazione della legge statale 120/2011 (la cosiddetta Golfo-Mosca) che obbliga le società quotate in Borsa e quelle a controllo pubblico a un riequilibrio tra i generi nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali. Ma la banca dati è naturalmente a disposizione anche di tutte le società non soggette all’obbligo di legge. Il progetto, presentato oggi all’Ateneo friulano, è sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Antonveneta, Confindustria Udine e Banca Antonveneta-Gruppo Montepaschi.

L’obiettivo è quello di facilitare l’incontro tra l’offerta di candidature femminili a ruoli aziendali apicali, il cui curriculum sarà certificato da un’apposita commissione dell’Università, e la domanda delle aziende (a partire da quelle quotate e a controllo pubblico) di donne preparate ed esperte da inserire negli organi decisional i e di controllo. Grazie a questa “fonte” digitale di professionalità femminili (imprenditrici, manager, professioniste, docenti, ricercatrici, dottori di ricerca, ecc.), società pubbliche o private, quotate e non, potranno conoscere, contattare e inserire dei talenti rosa nei consigli di amministrazione e collegi sindacali.

Il primo maggio, nel nome del lavoro, l’Università presenterà al sistema delle imprese la banca dati implementata dai curricula delle donne con competenze certificate dalla commissione “di qualità” dell’Ateneo. La commissione è composta dalla rettrice Cristiana Compagno, dal gruppo di docenti dell’Ateneo udinese che ha lavorato al progetto (Marina Brollo, Francesca Visintin, Valeria Filì, Gina Rossi, Laura Rizzi, Anna Frangipane, Elisabetta Bergamini, Linda Miotto, Clara Graziano) integrata da altre personalità fra le quali Marina Pittini, responsabile finanziario del gruppo Ferriere Nord, e Franca Piva, responsabile eventi e comunicazione di Banca Antonveneta Franca Piva.

«Il vincolo legislativo – afferma la coordinatrice del progetto, Marina Brollo – riguarda solo una parte del variegato mondo delle aziende, ma la fissazione di quote ex ante po trebbe accrescere la partecipazione femminile e soprattutto costituire il segnale di un cambiamento, anche culturale, del ruolo delle donne nell’economia e nella società». Alla presentazione sono intervenuti anche Bruno Bianchi, direttore generale della Fondazione Antonveneta, e Daniela Pallotta, dell’assessorato regioanle al lavoro, formazione, commercio e pari opportunità.