Udine: industriali, nel 2014 bene l’export male l’occupazione

Udine: industriali, nel 2014 bene l’export male l’occupazione

_MG_9983Foto” 13 gen 2015 – Anche il 2014 non è stato l’anno della svolta della nostra economia: ad un primo semestre positivo ha fatto da contraltare un brusco calo nel terzo trimestre, solo in parte compensato dal leggero recupero del quarto trimestre. Anche le prospettive 2015 restano all’insegna dell’incertezza”.

 È quanto ha evidenziato il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon in apertura della conferenza stampa di ‘inizio anno’ svoltasi questa mattina a Palazzo Torriani. L’appuntamento è stato anche l’occasione per un’analisi della situazione economica nazionale e locale, e per individuare le azioni più appropriate dirette a rappresentare le esigenze e le prospettive del sistema industriale friulano.

 Il 2014 si è chiuso con dati contrastanti. Due su tutti: bene l’export che, nei primi nove mesi, è cresciuto del 3% rispetto all’analogo periodo del 2013; male il mercato del lavoro visto che la cassa integrazione straordinaria, passata da 6milioni 927mila ore a 8 milioni 588mila ore, ha toccato nuove punte record. Intanto, a livello nazionale il valore della produzione industriale, fatto 100 nel periodo pre-crisi, si è attestato nel 2014 a 76,5 punti, un punto ancora al di sotto di quei 75 punti toccati nel 2008. La disoccupazione, che in provincia di Udine a dicembre si attestava attorno al 7,2%, sta andando incontro, per Tonon, a una stabilizzazione che “ci porta ad affermare che perlomeno non si intravede un peggioramento”. Ma i livelli restano comunque elevati,  ha evidenziato il presidente, visto che si tratta di “tre volte tanto il tasso di disoccupazione naturale che la provincia restituiva nel picco per crisi, quando la disoccupazione si fermava sotto il 3%”.

Infine, i dati fotografano un gennaio 2015 sostanzialmente in linea con il 2014. “Ma non è stato un anno perso – ha commentato Tonon -. C’è stato un nuovo riassestamento del nostro sistema produttivo, un adeguamento delle nostre imprese al cambiamento, ed è quello da cui ripartire con ottimismo, anche grazie al ribasso del petrolio e al cambio euro/dollaro finalmente favorevole alle esportazioni”.

Ecco perché per il 2015 si attende un trend positivo che dovrebbe protrarsi, auspica Tonon, fino al 2016: l’economia del Friuli Venezia Giulia dovrebbe crescere infatti tra lo 0,5 e lo 0,7% nel 2015, sulla base delle stime di Unioncamere-Prometeia (stime 2014, invece, tra il -0,3 e lo 0,1%). a qui la necessità di continuare a ribadire, a ogni livello, il valore e la centralità del manifatturiero, ha avvertito Tonon.

 Il presidente di Confindustria Udine si è soffermato anche sull’azione del Governo Renzi: “L’avvio delle riforme è un processo ineludibile. Va dato atto al Governo Renzi di aver iniziato un percorso su cui ora però attendiamo di vedere fatti concreti e normative chiare, valide ed incisive”.

 Positivo il giudizio riservato dal presidente Tonon all’operato dell’esecutivo regionale: “Nel 2014 abbiamo assistito a diversi interventi sicuramente apprezzabili. Cito, tra gli altri, lo stanziamento della risorse per i Confidi, con un finanziamento annuo record di 10 milioni di euro, la nuova programmazione dei fondi europei e la riforma della sanità, dei consorzi e delle autonomie locali”. Su quest’ultimo punto, però, ha precisato il presidente degli industriali, “sarebbe auspicabile un riordino del territorio sulla base degli assetti produttivi, e non sui 17 distretti socio assistenziali”.

Comunque, ha sottolineato Tonon, in quanto a riforme, il 2015 si è aperto bene con la presentazione di Rilancimpresa, “un impianto che gode dell’ok delle categorie produttive”. A Sergio Bolzonello, però, ha rivelato Tonon, “abbiamo chiesto di avere un coordinamento anche a livello di strumenti per l’internazionalizzazione delle imprese, da Finest a Informest, alle Camere di Commercio, e il vicepresidente ci ha risposto in modo positivo”.

 Tonon si è poi soffermato sulle questioni relative all’assetto di Confindustria regionale partendo da una premessa: “L’Associazione è un’associazione privata e le cariche sono solo onorifiche; sbaglia a chi pensa a una guerra di poltrone. Le polemiche non mi interessano – ha continuato Tonon-. Sin dal momento del mio insediamento, l’obiettivo centrale della nostra territoriale è rimasto quello della regionalizzazione attraverso la creazione di un’unica struttura. Certo dobbiamo lavorare sul come, non sul se fare o meno un percorso di aggregazione considerato indubbiamente necessario”.

Basti pensare al documento della Federazione regionale di Confindustria, che indica nella fusione tra le territoriali la via maestra per l’efficientamento del sistema associativo e per liberare risorse a favore dei servizi per le imprese.

Ad espressa domanda su cosa pensasse della proposta di Pordenone di puntare ad un’aggregazione con il Veneto e in generale a una Confindustria del Nordest, Tonon ha evidenziato “come questa sia una strada difficilmente percorribile – ha evidenziato il presidente di Confindustria Udine – se non per azioni volte al coordinamento. Prima dobbiamo pensare a riorganizzare il nostro sistema regionale e solo successivamente potremo pensare a un livello macroregionale. Non bisogna dimenticare, poi, che siamo una Regione a Statuto Speciale con strumenti a disposizione che le Regioni ordinarie non hanno”. L’ipotesi di un referendum tra gli associati? Tonon non ha dubbi: “Udine si è già espressa. Noi abbiamo già sondato più volte la nostra base che è favorevole alla fusione. Il fatto, poi – ha detto Tonon -, che dai nostri imprenditori giungano stimoli in tal senso per me è ulteriore motivo di soddisfazione, segno che la strada intrapresa dalla nostra associazione è quella giusta”. Insomma, ha ribadito Tonon, “sul punto noi ci siamo espressi in modo chiaro, ma restiamo aperti al dialogo con le altre territoriali a ogni forma di aggregazione”.

 Altro capitolo affrontato dal presidente Tonon: la presunta lettera di dimissione da Confindustria Udine dell’ingegner Benedetti in caso di mancata fusione. “Con il presidente del Gruppo Danieli ci siamo sentiti spesso in questi giorni. Non è un mistero la sua posizione a favore dell’aggregazione regionale, che interpreta perfettamente l’istanza portata avanti per prima dalla nostra associazione”, ha detto. Ad ogni buon conto, per sgombrare il campo da ogni retropensiero, Tonon ha letto un breve comunicato in cui la Danieli e la stessa  Confindustria Udine ribadisce ai sindacati, se ce ne fosse bisogno, la sua intenzione di non voler uscire dall’Associazione e dunque che non sussiste presupposto per ricadute dirette o indirette sui lavoratori. Insomma la questione dimissioni di Danieli, ha rimarcato Tonon, “non è sul tavolo”.

 Presenti alla conferenza anche per Confindustria Udine il vicepresidente vicario dell’associazione e presidente di Confidi Friuli Michele Bortolussi, il presidente dei Costruttori edili Roberto Contessi – che si è soffermato sull’esigenza del superamento del patto di stabilità e sull’auspicata attenzione che dovrebbero avere gli enti locali nell’affidamento delle opere pubbliche a sostegno delle imprese regionali –  e il presidente dei Giovani, Massimiliano Zamò.  Per Bortolussi, il 2014 è stato un anno positivo per il sistema delle garanzie in Fvg: “Siamo riusciti a far capire alla Regione l’importanza del sistema dei Confidi per l’economia del territorio, senza il quale molte imprese avrebbero chiuso. Nel 2012 e 2013, a fronte di una pesante stretta creditizia a imprese e famiglie da parte delle banche, le garanzie erogate da Confidi Friuli sono aumentate del 25 %. Il nostro obiettivo è continuare a supportare le aziende: in questo senso fondamentale è lo stanziamento deciso dall’esecutivo nel 2014, il più cospicuo degli ultimi anni”.