Udinese: analisi di un crollo. Quali le cause?

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E adesso è crisi vera. Non tanto per la sconfitta con la Juventus, che tutto sommato poteva anche essere preventivata, ma per come è maturata e pe ri problemi che ciclicamente si ripetono nell’undici bianconero.

4 sventole dalla Juventus hanno definitivamente confermato i dubbi che stavano insinuandosi nell’ ambiente bianconero e che ora si confermano come fatti.

Udinese 0 – Juventus 4. Le FOTO della partita

  • problema portiere: Handanovic sembra lontano anni luce dall’estremo difensore che si era imposto a livello internazionale come uno dei papabili per i grandi club. In particolare sembra che il portiere sloveno attraversi una vera crisi tecnica nelle uscite alte. Grave l’errore sul primo gol della Juventus (anche se forse ostacolato dall’incontro di lotta grecoromana Chiellini-Coda) che fa la coppia con l’uscita errata sul gol dell’Inter di Lucio. Cospargersi il capo di cenere e lavorare su questo particolare tecnico perchè fra i pali Samir risulta ancora un portiere di alto livello
  • difesa sotto accusa: ancora un gol su palla inattiva con errori e orrori di ogni tipo. Difensori sempre in ritardo sull’uomo non riescono mai ad anticipare i diretti avversari? Domizzi Coda e Zapata hanno recuperato (dati paninidigital) 28, 23 e 21 palloni. Questo significa che il reparto è assolutamente sotto pressione. Manca quindi un efficace filtro a centrocampo; resta comunque l’impressione è che i giocatori nell’uno contro uno e nelle marcature lascino molto a deisderare. Si continua a parlare di problemi di testa. Il dubbio però è che forse i difensori siano tecnicamente non all’altezza.  E il reparto, che sembra non adatto a giocare a 3, fatica a muoversi con efficacia esaltando le difficoltà più che limitarle. l’assenza di terzini di ruolo (a destra) acuisce notevolmente il problema costringendo Guidolin a scelte obbligate. Soluzione? Forse un atteggiamento meno spavaldo. Probabile il ritorno a una difesa a 4 se non l’arretramento sulla linea difensiva di entrambi gli esterni con il sacrificio di una punta.
  • centrocampo: il nuovo centrocampo a 4 varato da Guidolin prima della partita con il Genoa sembra essere da ripensare. Non riesce a fare filtro: gli esterni hanno faticato a stringere al centro, sulle fasce nell’uno contro uno non c’è stata storia. Asamoah sembra subire una involuzione tecnico tattica impressionante. Bisogna capire quale deve essere il suo ruolo: mediano in linea forse non è il suo. Marino lo faceva giocare mediano in un centrocampo a 3 con ampio raggio anche offensivo (sfruttando le sue capacità di inserimento) e esaltando la sue qualità di corsa. In nazionale gioca sulla linea della trequarti. Inler non riesce a racapezzarsi sotto il pressing della Juve, che ha bilmente sfruttato la carenza di palleggiatori del centrocampo friulano. Passaggio al 442? Mah… non sembra che nella rosa bianconera ci siano gli elementi adatti a un gioco largo sulle fasce. A sinistra ci sono solo Pasquale e Armero (da valutare) a destra manca un esterno di spinta e anche un terzino di ruolo. Pinzi e Isla sembrano non ingranare in nessuno dei due ruoli. A meno di non forzare Sanchez ala a destra  e Asamoah  a sinistra(ipotesi ventilata, ma come extrema ratio) da Marino l’anno scorso. Molti ritengono l’assenza di un regista causa dei problemi dell’Udinese. Delneri nella juve, va detto gioca con due mediani, dei quali uno adattato a regista (Melo) e l’altro libero di incursioni (Marchisio). Quindi si tratta di gestione tattica. E’ il momento per Guidolin di fare scelte anche impopolari.
  • Attacco sterile: un gol intre partite non è granchè. Di Natale è stato spostato un po’ più indietro con risultati alterni: fantiastico il lancio per Sanchez (era punizione ed espulsione di Chiellini) ma una minore presenza in area di rigore. Sanchez è stato schiacciato nella morsa Grygera-Pepe. Delneri ha utilizzato il fallo tattico come arma per fermare le folate in verticale dell’Udinese (ammoniti Melo, Marchisio e Pepe). Floro Flores continua ad alternare prestazioni positive ad altre impalpabili. Denis potrebbe essere un arma tattica diversa, ma manca parecchio al suo rientro e comunque non parliamo di Batistuta.
  • Possesso palla. L’Udinese in tre partite su tre ha avuto un possesso palla inferiore agli avversari. Trattasi del vecchio assunto di Marino. Questa squadra o attacca in velocità o prende gol. Non ha uomini in grado di reggere un lungo palleggio (tantomeno senza D’Agostino e Candreva) così la squadra fu impostata su attacchi veloci o su pressing alto. Si trattava di una scelta tattica o di una scelta obbligata?
  • Arriva Bologna – Udinese in infrasettimanale: cosa si inventerà Guidolin? Dopo il mea culpa dei giorni scorsi il mister ha scelto di lavorare sulla testa non mettendo (o non potendo?) in dubbio le scelte tattiche di inizio campionato. Per Bologna vediamo tre opzioni
  1. 442: ritorno al modulo base del calcio moderno  con sacrificio di Isla basso a destra e Sanchez in fascia. A sinistra arretramento di Pasquale o spostamento sulla sinistra di Domizzi. Armero è da valutare, Asamoah esterno a centrocampo è un’ipotesi mai vista ma che si potrebbe valutare
  2. 352: sacrificio di una delle punte per inserimento di un mediano in più o di un giocatore di qualità come Abdì che però è tutto da valutare
  3. 343: continuare sulla stessa linea tattica intrapresa fino adesso confidando che il problema sia nella testa, nel livello degli avversari e nella “sfortuna”

Il Bologna sulla carta è una delle squadre più deboli dell’intera serie A ma gioca con una punta veloce (Di Vaio) che è strutturalmente ostico ai nostri difensori; massima attenzione però agli inserimenti verticali dei centrocampisti che il nostro centrocampo con la Juve non è stata assolutamente in grado di controllare