La salvezza in campionato e il passaggio ai gironi di Europa League. Si fonda su questi due capisaldi la nuova avventura che il tecnico dell’Udinese, Francesco Guidolin, ricomincia oggi, seduto sulla panchina bianconera dopo tre campionati da record. “Partiremo con la solita umiltà e la stessa voglia di raggiungere il prima possibile i 40 punti, che significano salvezza. Venderemo cara la pelle e faremo di tutto per superare i preliminari e qualificarci per il girone di Europa League. Sappiamo che non sarà facile, ma metteremo tutta la nostra passione, la nostra forza e il nostro cuore per mantenere l’Udinese ad alti livelli”, ha affermato in conferenza stampa oggi, subito dopo l’annuncio della firma per altri due anni di contratto. Un rinnovo su cui le otto vittorie finali della passata stagione hanno influito poco o nulla. Guidolin ha giurato amore eterno ai colori bianconeri, lo va ripetendo da tempo. In Italia non allenerà altre squadre: “Qui ci sono idee e progetti e posso anche pensare di coprire un ruolo leggermente diverso da quello di molti altri colleghi grazie all’aiuto del mio staff con cui sono in piena sintonia. Ho delegato molti compiti ai miei collaboratori – ha aggiunto -. In Italia non mi vedo su una qualsiasi altra panchina. Ne ho fatte 149 in Friuli, mi piacerebbe battere il record di Bigogno”. Dall’amichevole di ieri sera con il Bayer Leverkusen, vista in televisione, ha visto una “buona gamba della squadra”, che riparte dal 3-5-1-1 ma che è pronta a giocare anche con altri moduli. Nessuna croce gettata addosso a Kelava, “siamo contenti di lui, lasciamogli il tempo di integrarsi”. Per la vittoria del campionato sono favorite “sempre le stesse”. “Mi aspetto molto dall’Inter quest’anno”, ha aggiunto. Mentre la sua Udinese potrebbe fare un pensierino per la Coppa Italia: “Negli ultimi quindici anni, con l’eccezione del Vicenza, la coppa è stata alzata sempre dalle grandi squadre. Sarebbe bellissimo conquistare la finale, ma sappiamo – ha concluso – che non è assolutamente facile”.