Rilanciata dalle ultime vittorie con Cagliari e Sampdoria e ritornata al gran completo grazie agli infortunati usciti dall’infermeria, l’Udinese può tornare a guardare in su, verso i piani alti della classifica. Centrare la vittoria con un Palermo in crisi di risultati sarebbe un buon viatico verso un altro sogno europeo. Ma Guidolin, al solito, mischia prudenza e umiltà e mette in guardia contro un avversario tutt’altro che spacciato. “Il Palermo ha giocato molto bene le ultime due partite con Inter e Juventus. Troviamo una squadra assolutamente viva. Dovremo essere molto attenti e concentrati. Il Palermo non è una squadra che si chiude in difesa, ha sempre giocato le partite. Credo che se fa fatica a fare punti fuori casa sia una pura casualità. Le occasioni per aggiungere risultati alle prestazioni le ha avute. Dobbiamo tenere gli occhi aperti”. Il resto non conta. Neppure gli anni d’oro che Guidolin ha trascorso a Palermo, 90 panchine in A e 22 in B, la provinciale che, proprio secondo il tecnico di Castelfranco Veneto, “ha fatto meglio negli ultimi anni”. “A Palermo sono stato bene, anche per gli ottimi risultati raggiunti. Ho sempre detto che è la squadra che ha fatto il balzo più grande. Per 32 anni non aveva visto la serie A e al primo anno ha centrato l’Europa. I meriti di Zamparini sono enormi”. In casa Udinese l’emergenza infortunati è finita. La vigilia appare più tranquilla, ma Guidolin rifugge il concetto. “La tranquillità non è una buona compagna di viaggio per una squadra di calcio”. In settimana ha cercato di stimolare i suoi ragazzi perché “sappiamo che dobbiamo avere la massima concentrazione. Non abbiamo fatto ancora niente. Dobbiamo avere lo spirito della squadra che vuole salvarsi, che ha fame di risultati”. Allo stesso modo non vuol sentir parlare di punti da recuperare in chiave europea, sperando in un passo falso di chi lo precede. “Non credo di volare basso né di essere troppo prudente. Pensiamo di avversario in avversario, andiamo avanti passo dopo passo che è la cosa migliore”.