Per fortuna la stagione si è conclusa dopo 38 partite di sofferenza: quintultimo posto, penultimi in tiri nello specchio e tiri totali. Peggior punteggio da quando il campionato è a 20 squadre peggiorando il record di 43 punti del 2005/06 nella gestione Cosmi/ Dominissini-Sensini/Galeone
DIFESA 7: se c’è stato qualcosa di buono in questa stagione è stata la fase difensiva. Strama pura avendo cambiato modulo a ogni cambio del tempo ah mantenuto una certa solidità dietro. La squadra non si è mai imbarcata soprattuto grazie a questo reparto.
KARNEZIS: 8. E’ stato il faro luminoso nelle notti della tempesta friulana. Strepitoso a inizio campionato quando ha portato a casa molti dei punti che hanno permesso un campionato tranquillo. Pochissime sbavature. Arrivato dal Granada dove non giocava è pur sempre il titolare della nazionale greca. E’ stato il giocatore migliore della stagione. Ci sono discrete possibilità che lasci il Friuli. Inter o Roma lo attendono, la bottega dei Pozzo però si sa, costa cara, e per bussare da queste parti ci vuole la moneta pesante
SCUFFET sv: solo due presenze nel finale per lasciarsi con un arrivederci. Andrà a giocare, e ci mancherebbe altro
PIRIS 7,5: arrivato a sorpresa la scorsa estate l’uruguayano con un passato non brillante nella Roma si è distinto per duttilità e abnegazione. Partito nell’ombra più assoluta si è saputo ritagliare spazio sia da laterale nella difesa a 4 sia da centrale nella difesa a 3. Tignoso e puntuale è stato davvero importante e si è guadagnato nel finale di campionato la titolarità della fascia sinistra dove però si limita a difendere.
WIDMER 6: dispiace dare un voto così basso al giocatore con le maggiori possibilità di crescita dell’intera rosa friulana ma le sue nefandezze in difesa lo condannano solo alla sufficienza. Ottimo, ma ancora migliorabikle in fase offensiva tanto che è stato praticamente l’unico aggancio fra centrocampo e attacco portando più volte in area palloni pericolosi. Se con l’arrivo di Colantuono potesse giocare ala destra in un 442 (come il tecnico ha già fatto con Zappacosta a Bergamo) probabilmente esploderebbe. Non va dimenticato che per tutto l’anno ha giocato senza una mezzala con cui duettare per cui i palloni più invitanti gli sono arrivati quando una delle punte, spalle alla porta giocava su di lui. In difesa come dicevamo si è invece rivelato controproducente: rigori, errori marchiani un pout pourri dell’horror davvero troppo agghiacciante per essere vero.
HEURTAUX 6: centrale a 3 o a 4 ha dimostrato di reggere il ruolo senza troppi problemi. Ma non ha incantato. se questo doveva essere l’anno in cui Thomas doveva compiere il grande salto personale con prestazioni più autoritarie l’obiettivo non è stato centrato. Difficilmente resterà a Udine
DANILO 7: leader indiscusso della difesa, quest’anno è tornato sui livelli delle prime stagioni con Guidolin con pochi errori e molto tempismo. E’ un giocatore sottovalutato e probabilmente avrebbe potuto giocare su palcoscenici più importanti.
DOMIZZI 5,5: undici presenze condite da due cartellini rossi ne inchiodano l’annata alla mediocrità. L’età non perdona e nel suo caso non perdona soprattutto per quanto riguarda l’integrità fisica: i soliti infortuni muscolari conditi da altri problemi fisici ne hanno minato pesantemente la stagione. Col suo fisico non si può pensare di essere in forma giocando poco. Rimane uno dei senatori ma il suo ruolo ci sembra più quello di chioccia che di gladiatore per il futuro
WAGUE 6,5: in estate sembrava il classico acquisto a rischio della famiglia Pozzo. Col tempo invece è riuscito a guadagnarsi qualche presenza da titolare che ha onorato con orgoglio e precisione. Alòla fine ha collezionato 9 presenze e ben due gol. Potrebbe essere un punto su cui ripartire
BUBNJIC 5,5: con sei presenze è difficile giudicare il giocatore croato che è stato utilizzato quasi solo come rincalzo riuscendo a collezionare 24 panchine di fila dopo la partita da titolare contro la Juve alla seconda di campionato. Il suo finale di campionato però è stato incoraggiante: protetto da un laterale come Piris nella difesa a 4 è sembrato più a suo agio
GABRIEL SILVA 5,5: la stagione è stata pesantemente negativa e il voto viene ammorbidito solo da un infortunio lunghissimo che gli ha pregiudicato la preparazione e la prima parte di campionato. Quando ha giocato è stato davvero deludente palesando anche che se on assistito dai compagni in fase offensiva non riesce mai a fare la differenza.
PASQUALE 6: un altra stagione da soldatino che non tradisce mai. Non è Roberto Carlos ma raramente tradisce quanti gli danno fiducia. A Udine ha dovuto sopportarne di ogni con i mugugni del pubblico e qualche esclusione dalle liste UEFA negli anni buoni. Non si è mai perso d’animo e anche il pubblico che prima lo vedeva con diffidenza ha iniziato ad apprezzarne la serietà.
CENTROCAMPO 5: il vestito si fa con la stoffa che si ha a disposizione e a metacampo di certo non potevamo sfoggiare sete e broccati. Ma quello che sono mancate sono state le idee
ALLAN 7,5: per tre quarti di stagione il migliore in campo tutte le domeniche. Cresicuto definitivamente e liberato forse da Guidolin che lo aveva intristito Allan è esploso in questa stagione prima giganteggiando da mediano poi facendo la differenza anche da mezzala. Prestazione monstre la sua contro la Juve in casa quando ha limitato (eufemismo) Pogba. La sua definitiva esplosione ha anche palesato ancora una volta i suoi limiti. Non brilla in regia e fa difficoltà a leggere i passaggi non tanto per le doti tecniche quanto per poca lucidità. Ergo: chi lo compra farà meglio a farlo giocare mediano. Perché non resterà a Udine
PINZI 6,5: come gli capita da qualche stagione a questa parte in estate si deve sedere in panchina, poi poco alla volta si guadagna i galloni da titolare e poi da insostituibile. Il nuovo modulo, l’insistenza su Guilherme e i soliti infortuni (le primavere sono 34) ne limitano l’utilizzo nella parte finale della stagione e il suo rientro coincide con le 4 partite di fila senza sconfitta che certificano la salvezza. Poi anche lui cala di tono non riuscendo a portare la squadra fuori dalle sabbie mobili del finale di campionato
BADU 5: ben 26 presenze certificano la fiducia che Stramaccioni affidava al ghanese. Fiducia sostanzialmente tradita: anche lui come molti altri ha cambiato 5/6 posizioni nel corso del campionato: mezzala, mediano, treqaartista (!!!??!!) nel 4231, usato indifferentemente a destra o a sinistra. Badu ha dimostrato di essere quello che si sapeva: giocatore di grande generosità e abnegazione con scarsa intelligenza tattica e poco senso del gioco. Annacquato negli ingranaggi di Guidolin riusciva a mascherare (relativamente) i suoi limiti, nel caos (dis)organizzato di quest’anno era l’elemento dell’imprevedibilità assoluta (ma in senso negativo)
GUILHERME 4,5: se a Badu abbiamo messo 5 che voto dobbiamo dare al brasiliano? Ci limitiamo al 4,5. E’ stato il grande buco nero dell’Udinese di quest’anno; chiude con 34 presenze quasi tutte insufficienti. Stramaccioni ha puntato moltissimo su di lui (forse perché lo aveva fatto acquistare e da queste parti 4,5 milioni non sono pochi) e il brasiliano lo ha probabilmente portato a picco. Non sufficiente in fase difensiva tanto che nelle prime partite, schierato da mediano davanti alla difesa solo Karnezis ha evitato i disastri; insufficiente in fase di costruzione e chiunque abbia visto qualche partita dell’Udinese ne ha avuto contezza: pochissimi passaggi filtranti, zero idee, scarso ritmo; in fase offensiva il tanto decantato tiro reclamizzato la scorsa estate si è visto solo con una traversa nel finale di campionato
KONE 5: arrivato come acquisto più costoso della scorsa estate ha deluso oltre ogni aspettativa: Uomo di grande corsa ha dimostrato di aver scarsa attitudine a giocare coi compagni e poca intelligenza nel giocare la palla. Di certo non sembra che avesse dei compiti precisi una volta ricevuta la palla. E’ un cavallo da imbrigliare in uno schema con dei compiti precisi. Quello che non gli è mai mancata è stata la vis pugnandi tanto da accumulare la prima squalifica per ammonizioni dopo solo 12 giornate e altre tre giornate per una espulsione diretta. Il carattere non gli manca vedremo se riusciremo a trovargli un ruolo
BRUNO FERNANDES 5,5: in estate era stato provato davanti alla difesa ma l’esperimento è stato subito accantonato: per lasciare spazio a 34 giornate di Guilherme. Il portoghese è stato utilizzato ben 30 votle ma quasi sempre da subentrante. Lui molto spesso non è stato in grado di contraddire il mister inanellando prestazioni anonime giocando da mezzala o trequartista. Sarà uno degli uomini da cui ripartire
ATTACCO 6: considerati i pochissimi palloni che la squadra riusciva a portare in area quelli davanti se la sono cavata più che dignitosamente
DI NATALE 7,5: sceso dalle stelle ben 37 anni fa rimane ancora il miglior giocatore (per distacco) dell’Udinese. Chiude con 14 gol di cui 13 su azione. se la squadra avesse avuto un gioco avrebbe sfiorato i 20 anche in questa stagione. Il genio e la delizia che sprigiona dai suoi piedi valgono il prezzo del biglietto. L’utilizzo alla Altafini non ha niente a che fare con lui e l’Udinese. Altafini giocava poco perchè aveva davanti grandi attaccanti ma c’è qualcuno meglio di Totò in questa squadra? Ancora un anno insieme, un ultimo giro di ballo. Resta con noi, non ci lasciar la notte mai più scenderà
THEREAU 7: non è stato proprio un esempio di continuità ma la stagione è stata ampiamente positiva. Duttile e intelligente è stato uno dei pochissimi giocatori a riuscire a giocare accanto a Totò con profitto. Al prossimo mister il compito di farli convivere al meglio. Tanti gol, buone giocate, grande intelligenza; non si butta mai in profondità può giocare dietro a Totò o al suo posto, non al suo fianco
MURIEL sv: negli scampoli di inizio stagione sembrava che per lui fosse l’anno giusto; poi gli infortuni in serie. Un amore mai sbocciato fino in fondo. Arrivato anni fa con le stimmate del campione se ne é andato da bidone. La verità nel futuro blucerchiato
PERICA 6: giovane centravanti che ha ben impressionato per impegno e intelligenza, un po’ meno per lucidità sottoporta. Da tenere d’occhio anche se anche lui è una punta centrale
GEIJO 5,5: utilizzato pochissimo ma comunque più di quanto ci si aspettava: una delle tante mosse a sorpresa (diciamo così) di Strama. Qualche volta ha pagato, lo spagnolo comunque ce l’ha sempre messa tutta
ZAPATA, AGUIRRE, LUCAS EVANGELISTA: sv; vedremo
STRAMACCIONI 4,5: a inizio stagione l’unica certezza era la difesa a 3 (ipse dixit). abbiamo cambiato difesa altre tre volte: a 4 poi a 3 poi a 4 etc etc. e figuriamoci il torubillon a centrocampo: confusione di uomini e di numeri, mille salvagenti a Guilherme partito da mediano basso poi mezzala poi trequartista. Il calcio moderno – come ha detto Strama nel suo mantra stagionale – richiede capacità di adottare più moduli. Sicuramente vero ma ancora più importante è dare un’idea di gioco alla squadra. Gioco che non c’è mai stato. Le cifre sono impietose: nelle parti basse delle classifiche in tutte i numeri offensivi: tiri , pericolosità. Un disastro totale. La squadra non era da Champions ma nemmeno da quintultimo posto. Stramaccioni ha spesso parlato di mancanza di continuità invece la continuità c’è stata: di prestazioni scialbe e incolori. Le eccezioni sono state le prestazioni positive. Ciao Strama insegna ai romani a mangiare il frico