Alla vigilia di Parma-Udinese, è stato intervistato dai giornalisti il tecnico Pasquale Marino, che ha ricordato il suo triennio ad Udine, pieno di soddisfazioni e di bei ricordi. L’allenatore del Parma ha anche ribadito di non voler snaturare il suo gioco in vista della difficile gara di domani.
Prima volta come avversario dell’Udinese, ricordi belli e negativi?
“Non potrò mai dimenticare i friuliani, per come hanno trattato me e la mia famiglia. Difficilmente potrò dimenticare questo triennio, ci sono state anche tante soddisfazioni sul piano professionale, al primo anno partirono calciatori importanti come Iaquinta, Muntari, Natali e riuscimmo a riaprire un ciclo facendo 57 punti e ci qualificammo per la Coppa Uefa, al secondo anno abbiamo fatto un record, arrivammo ai quarti di finale di Coppa Uefa, eliminando lo Zenit, il Tottenham, abbiamo fatto il record di vittorie consecutive in A per l’Udinese, ben 6. L’anno più importante dal punto di vista professionale è stato il terzo, stavamo andando bene, ma poi abbiamo dovuto rinunciare a Sanchez, Di Natale e Pepe, non arrivarono i risultati e c’è stato un esonero senza giocare. Ma la soddisfazione maggiore è stato il richiamo, ho ritrovato la squadra ad un punto dalla zona retrocessione ed abbiamo chiuso a più nove”.
Non hanno cambiato molto come organico, come la immagina questa Udinese?
“Hanno un organico importante, parecchi calciatori che sono cresciuti a vista d’occhio negli ultimi anni. Alcuni sono andati via con l’Udinese che ha incassato parecchio, quest’anno hanno ceduto Pepe, D’Agostino e Lukovic, che quando sono arrivato io non rientravano nei piani, li abbiamo recuperati e sono diventati calciatori importanti. Negli anni in cui ci sono stato io abbiamo valorizzato diversi calciatori e l’Udinese ha sempre chiuso il bilancio in attivo. Tre anni davvero indimenticabili per me, sotto tutti i punti di vista”.
Le condizione climatiche potrebbero giocare contro una squadra come la sua che è abituata a giocare palla a terra?
“No, il campo pesante potrebbe penalizzare anche l’Udinese. Stiamo preparando molto bene questa partita, con impegno ed applicazione. Da ieri sera siamo andati in ritiro per stare più concentrati, al di là del fatto che io affronto la mia ex squadra, per noi quello che conta è portare a casa i tre punti. Il resto sono bei ricordi, ma nulla di più”.
Chi ha recuperato in settimana? Antonelli, Marques o Bojinov?
“Antonelli e Marques non hanno recuperato, Bojinov si”.
L’Udinese è partita male, ma adesso sembra lanciata.
“A me interessa il Parma, bisogna affrontare tutte le squadre e per me le difficioltà sono le stesse”.
Come si ferma Di Natale ? Un calciatore che lei conosce benissimo.
“E’ un calciatore imprevedibile, quando è messo nelle condizioni di giocare non è mai banale. In ogni sua giocata cerca sempre di determinare qualcosa, sia nelle rifiniture, sia nelle conclusioni. In questi anni ha dimostrato un valore assoluto, mi dispiace soltanto che non l’ho avuto a disposizione per tre mesi quando eravamo in lotta per arrivare in semifinale di Coppa Uefa, perchè è un calciatore straordinario”.
Secondo lei è giusto definire questa partita come due modi di vedere il calcio, il suo propositivo, quello di Guidolin più attento a coprire e ad approfittare delle problematiche degli avversari.
“A prescindere dal modo in cui interpretiamo le partite, in campo ci vanno calciatori di buona qualità ed io mi auguro di assistere ad una grande partita. Ognuno ha le sue idee, quello che più conta è la qualità dei calciatori che vanno in campo”.
Morrone ha recuperato, sarà in campo dal primo minuto?
“Non posso rispondere, a me piace annunciare prima la formazione ai ragazzi, solo Marques ed Antonelli non sono disponibili, gli altri hanno recuperato tutti”.
Per il confronto con Guidolin è una partita particolare?
“Per me è particolare perchè sono l’ex allenatore dell’Udinese, per il resto non mi interessa. Per me conta che domani inconterò una squadra in cui sono stato davvero bene. Il mio interesse è però nel Parma e cercherò di dare il massimo per il Parma. E’ bello incontrare dei ragazzi con il quale ho condiviso più gioie che dolori, ma devo guardare avanti”.
Come regalo di Natale vorresti avere meno infortunati?
“E’ un rammarico che abbiamo, non abbiamo mai avuto calciatori importanti con i quali avevamo costruito questa ossatura. Il vero valore del Parma non sono i 15 punti in partita, e lo abbiamo già dimostrato nonostante tutte queste assenze importanti. Abbiamo dovuto rinunciare per diverse settimane a calciatori come Galloppa, Paloschi, e poi per diverse settimane anche Giovinco, Candreva, Dzemaili, adesso abbiamo fuori Marques. Ma dobbiamo essere fiduciosi perchè nonostante questo ce la siamo giocata con tutti”.
Per quanto riguarda Candreva, lo vedi più come mezz’ala o spostato più avanti per appoggiare Giovinco o l’altra punta?
“E’ un calciatore di qualità, può giocare sia da mezz’ala che da trequartista. Ha grande corsa, può esprimere buone qualità negli ultimi metri e quindi lo dobbiamo lasciare libero di esprimersi”.
Isla ha detto che deve ringraziare Marino, c’è qualcun altro domani che vorrà ringraziarti?
“Isla è arrivato quando io sono arrivato ad Udine, e lui non giocava neanche nella prima squadra in Cile. E’ bello vedere la sua crescita, ho fatto debuttare anche Asamoah quando è stato pronto, avevano fretta di farlo giocare, ma quando si tratta di un giovane bisogna buttarlo dentro quando sai che non torna più indietro, perchè poi se gioca male rischi di bruciarlo. Molti altri calciatori che sono arrivati ad Udine non erano conosciuti e poi si sono affermati, giocatori come Inler ed Handanovic hanno ora quotazioni importanti sul mercato e sono richiesti da grande club, per me è un motivo di orgoglio crescere insieme a questi ragazzi. Io era alla seconda esperienza in Serie A, dopo Catania, e fare subito bene ad Udine non era una cosa facile. Mi fa piacere per questi calciatori, Pepe ora è andato alla Juventus, quando sono arrivato io era il settimo attaccante. Al di là di tutto io credo che la prima cosa sia il rispetto reciproco, i calciatori sotto questo punto di vista sono stati perfetti. Li rivedrò con piacere, e secondo me per la grande maggioranza sarà la stessa cosa”.
C’è chi vorrebbe vedere in campo Ze Eduardo, Pereira già da ora.
“Il Parma ora non ha la tranquillità necessaria, bisogna farli crescere in maniera tranquilla. Sono giovanissimi e si rischia di bruciarli. Io preferisco prendermi qualche mese in più, ma una volta che li inserisco poi difficilmente torno indietro, perchè so che i ragazzi poi si fanno trovare pronti quando vedo quotidianamente la loro crescita. E’ importante con i giovani non sbagliare, perchè rischi di perdere un capitale di una società se poi va male, ad Udine è stato fatto un grande lavoro di valorizzazione, significa che si è lavorato bene e che magari io lì non ho fatto danni”.