Totti alla Roma, Del Piero alla Juve, Maldini quando era ancora giocatore, per il Milan. Tutti grandi campioni, tutti patrimonio di una “grande”. Da oggi anche la provinciale Udinese, la piccola società che spesso ha sfidato anche le cinque sorelle ha la sua icona senza tempo. L’idolo di Udine ha la faccia da scugnizzo di Totò Di Natale, l’accento campano di un giocatore che oggi ha saputo (o osato) dire di no alla Vecchia Signora, forse l’ultimo treno per collocarsi nell’Olimpo di quelli che sono riusciti a vincere uno scudetto, o una coppa. Cosa ci sia dietro alla vicenda che ha fatto volteggiare la Udine calcistica in una girandola di emozioni è ancora da chiarire. Prima l’indiscrezione giunta proprio il giorno della presentazione della squadra, martedì. Poi le smentite ufficiali, anche se poco convinte, sul palco, da parte di tutti protagonisti. Infine i messaggi che giungevano da più parti che davano la trattativa per conclusa, scatenando le ire funeste del popolo bianconero, deciso a non rinunciare per nulla al mondo al proprio amatissimo capitano. E forse proprio il calore della piazza ha convinto Antonio Di Natale, classe ’77, 29 gol nello scorso campionato, a concludere la sua carriera a Udine. Una decisione sicuramente difficile e sofferta, arrivata in mattinata tramite una smentita ufficiale della cessione apparsa sul sito ufficiale della squadra, e una dichiarazione da parte dell’interessato anche all’Associazione Udinese Club. Leggendo le due note però balzano agli occhi le differenze sostanziali: sul sito ufficiale della squadra si smentisce totalmente la trattativa – dopo che era stata confermata anche dal ds Larini e dallo stesso Pozzo – e sembra inoltre che la responsabilità di aver considerato l’opzione Juve sia stata del solo capitano, mentre invece Totò sul sito dell’Auc chiarisce come anche la società avesse preso parte alla trattativa. Piccole sfumature che però dicono molto sul clima di tensione che si deve essere respirato in questi giorni fra i protagonisti. I più soddisfatti sono ovviamente i tifosi, abituati a vedere la propria squadra come terra di conquista, inorgogliti che un giocatore abbia avuto l’ardire di opporre un netto diniego alla corte della Juve. Sabato alla prima di campionato, contro il Genoa, il Friuli avrà un solo protagonista: TOTO’.
Valentina Bearzi