Umberto Galimberti, filosofo, saggista e psicoanalista italiano, intellettuale molto apprezzato e seguito dal pubblico, sarà nuovamente protagonista sui palchi dei principali teatri italiani. In “L’etica del viandante”, l’intellettuale porterà a teatro il suo nuovo omonimo libro di successo, pubblicato lo scorso settembre, che analizza lo sviluppo evolutivo dell’uomo dall’antichità ai giorni nostri sul piano della politica, dell’etica, del rapporto con l’altro e con il pianeta. Il tour di Galimberti vedrà un’unica data in Friuli Venezia Giulia, il prossimo 3 aprile al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (inizio ore 21.00). I biglietti per l’evento, organizzato da Zenit srl e Scoppio Spettacoli in collaborazione con Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG e Comune di Udine, sono già in vendita sul circuito Ticketone. Info e punti autorizzati su www.azalea.it .
L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati.
L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera. Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”. Nell’età della tecnica non comprendiamo più il mondo a partire da un senso ultimo. La storia non è più inscritta in un fine. L’unica etica possibile è quella che si fa carico della pura processualità: senza meta, come il percorso del viandante.
Umberto Galimberti (Monza, 2 maggio 1942) è un filosofo, saggista e psicoanalista italiano, nonché giornalista de La Repubblica. Esponente della psichiatria fenomenologica, iscritto all’Ordine degli psicologi con specializzazione in psicoterapia, oltre ad aver rivisitato e reinterpretato, in maniera originale e con taglio interdisciplinare, autori, momenti e aspetti del pensiero filosofico e della cultura in generale, il suo maggior contributo riguarda lo studio del pensiero simbolico inteso come la base primeva e più autentica della psiche umana, a cui seguirà poi quello logico-metafisico e razionale.
Fra i prossimi appuntamenti al Teatro Nuovo Giovanni da Udine troviamo i concerti di Vinicio Capossela (24 novembre), Massimo Ranieri (23 febbraio), il musical We Will Rock You (9 marzo) e PFM canta De André (16 aprile) e gli spettacoli comici di Ale & Franz (3 febbraio) e Max Angioni (21 febbraio). Info e biglietti su www.azalea.it