In programma laboratori, presentazioni di libri, conferenze, esposizioni con ingresso gratuito in Piazza Unità, Museo Revoltella, sala Bazlen e Teatro romano. Tra le attività più interessanti e curiose, il conio di una moneta romana con tecniche 3D, un laboratorio sul flauto di Neanderthal, i combattimenti tra i gladiatori e un torneo di giochi da tavolo di età romana.
Dal 25 al 27 settembre 2020 si terrà a Trieste, nell’abito di Trieste Next, la prima edizione della Fiera archeologica di Trieste “Un mare di archeologia”. L’evento, rivolto in particolare ai ragazzi e ai giovani, si propone di far conoscere la storia archeologica di Trieste puntando a coinvolgerli attraverso il gioco e l’utilizzo delle nuove tecnologie e prevede incontri, dibattiti e presentazioni di libri legati a temi storico-archeologici. Molte le location degli appuntamenti: il gazebo di Piazza Unità che sarà suddiviso nell’Area laboratorio che ospiterà le attività scientifiche mattutine rivolte agli studenti e l’Area Talk, dove si svolgeranno le conferenze e le presentazioni in programma; l’Auditorium del Museo Revoltella, la sala Bobi Bazlen; il Teatro romano, sede invece delle dimostrazioni di storia e tecnica gladiatoria.
L’obiettivo dell’evento è quello di far scoprire il ricco e unico patrimonio storico presente in città sia ai ragazzi delle scuole che dei ricreatori comunali attraverso attività didattiche, ludiche, laboratoriali e interattive dove loro stessi possano sentirsi protagonisti della scoperta storica che ad un pubblico più adulto, che desidera conoscere di più della storia e dell’archeologia cittadina e potrà farlo seguendo i “ciceroni” che traghetteranno il pubblico attraverso le tappe di questo “sapere storico e artistico” tramite incontri, dibattiti e presentazioni di libri legati a temi storico/archeologici.
Trieste è infatti ricchissima di testimonianze storiche, sia antiche, come i resti archeologici dell’età romana e medievale (con il Teatro romano tra gli esempi più illustri), che di archeologia urbana contemporanea (un caso su tutti, quello dell’Ollificio).
A idearlo e promuoverlo, sono tre realtà associative che operano da anni nell’ambito culturale triestino: l’associazione Società Friulana di Archeologia (sezione giuliana), l’associazione Musica Libera e il Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna CRSSMAM.
Perché occuparsi di archeologia e cercare di promuovere il sapere archeologico e storico in modo divulgativo attraverso una “fiera”? Essenzialmente perché lo studio del passato ci permette di capire come agire nel futuro, per apprezzare il genio umano nel suo manifestarsi nelle diverse epoche storiche, ma anche per non ricreare quegli stessi errori che spesso hanno portato a scelte drammaticamente sbagliate per molti popoli.
La Fiera si svolgerà nella prestigiosa cornice di Trieste Next, manifestazione organizzata dal Comune di Trieste e le attività si terranno in un gazebo collocato in piazza dell’Unità d’Italia, dove avranno luogo vari laboratori che verranno proposti nell’arco dell’intera giornata rivolgendosi a diverse tipologie di pubblico. Le attività del mattino sono state pensate interamente per le scuole, quelle pomeridiane per i Ricreatori comunali triestini, mentre la sezione serale sarà dedicata ad un pubblico adulto.
La manifestazione si svolgerà negli stessi giorni di Trieste Next e ne condividerà gli spazi. Sono previsti cinque appuntamenti, da venerdì a domenica. Alcune conferenze si terranno solo in forma digitale e saranno visibili sui canali di streaming del festival.
Essenziale per la realizzazione della Fiera è stato il coinvolgimento delle istituzioni e delle associazioni culturali locali e regionali interessate alle tematiche storico-archeologiche ed educative: oltre al Comune di Trieste hanno risposto positivamente la Soprintendenza della Belle Arti di Trieste e l’Università degli Studi di Trieste.
L’adesione al progetto da parte di numerose associazioni testimonia il forte interesse verso il mondo dell’archeologia e della storia che fa ben sperare in un ottimo riscontro di pubblico, giovane e adulto, composto sia da concittadini che da turisti.
Si tratta – sottolineano gli organizzatori – di un progetto assolutamente inedito: a Trieste non è mai stata realizzata una Fiera dell’archeologia e l’evento potrebbe contribuire a dare lustro alla città e alla regione, convogliando storici, archeologi, scrittori e tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della città e del suo patrimonio storico e artistico provenienti da tutta Italia e dall’estero.
Quello che ci proponiamo è di sensibilizzare, anche attraverso la scienza e il contributo delle istituzioni formative, la cittadinanza nei confronti dei beni culturali presenti sul territorio, mettendo in evidenza come la divulgazione storica possa essere uno strumento potentissimo per la valorizzazione del patrimonio archeologico presente sul nostro territorio, coinvolgendo le scuole e i giovani con progetti didattici specifici capaci di stimolare i ragazzi in aula e i visitatori del gazebo n progetti di “archeologia sperimentale” e “industriale”.
Tra le attività più interessanti e curiose si segnala il conio di una moneta romana con tecniche 3D e un laboratorio sul flauto di Neanderthal.
Di grande suggestione si prospetta infine la sfida dei gladiatori in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio del Friuli Venezia Giulia che prevede due momenti al Teatro Romano sabato dalle 17 alle 18 e domenica dalle 11.30 alle 12.30 in cui il pubblico potrà assistere da fuori ai combattimenti in costume svolti con tecniche gladiatorie.
All’interno dei Talk si parlerà di un progetto per valorizzare i monumenti storici di Trieste e dello strumento Laser Scanner, di divulgazione archeologica, rapporto tra storia del collezionismo e archeologia, di Fortificazioni, bunker e strutture di difesa presenti in Friuli Venezia Giulia, si riferirà sulle attività de Il campo didattico organizzato dalla Società Friulana di Archeologia odv a Paestum e infine si tratterà il tema Musica e archeologia. Verranno illustrati infine giochi da tavolo di età romana, presentato il libro “Da Minosse ad Omero” e ricostruito il ruolo della donna all’epoca romana ne Le donne romane attraverso gli oggetti di vita quotidiana.
Sono previsti interventi di: Luis Godart, docente di Civiltà egee e accademico dei Lincei; Davide-Giulio Aquini, docente e coordinatore dell’Istituto Europeo di Design di Venezia; Giovanni Brizzi, professore emerito di Storia Romana dell’Università di Bologna; Marco Basilisco, archeologo e divulgatore, cofondatore della Società Friulana di Archeologia; Andrea D’Arronco, presidente dell’Associazione Friuli Storia e Territorio e Museo della Guerra Fredda di Chiusaforte; Lorenzo Ielen, dottore di ricerca in Scienze Umanistiche dell’Università di Trieste e Alessandra Gargiulo, archeologa e docente. Parteciperà alla sessione conclusiva della sezione anche il direttore di Archeologia Viva Piero Pruneti.
All’interno del gazebo verrà allestita un’esposizione aperta gratuitamente alla visita del pubblico durante l’orario di apertura giornaliera (9-21).
Una delle conferenze sarà incentrata sul “Ludus Latrunculorum – evidenze letterarie ed archeologiche”: come si è giunti scientificamente alla ricostruzione verosimile di uno dei giochi da tavolo più conosciuti nel mondo romano attraverso i reperti archeologici e alcuni passi letterari di autori antichi, conferenza già presentata con successo all’Università UNSA di Arequipa (Perù), al museo regionale di Capodistria, al Museo di Lestans e in varie altre occasioni.
A cura della Sezione Giuliana Società Archeologia Friulana/Legio XV Apollinaris è l’esposizione ricostruzioni filologiche giochi da tavolo romani con spiegazione scientifica della ricostruzione in archeologia sperimentale e coinvolgimento del pubblico in prove di gioco di “ludus latrunculorum”.
L’associazione Ludus Picenus curerà un banchetto didattico aperto al pubblico con spiegazioni didattiche ed esposizione delle ricostruzioni filologiche delle armature gladiatorie dal I secolo avanti Cristo al III dopo Cristo. Al Teatro romano verranno svolte dimostrazioni di combattimento gladiatorio in costume.
Importante la collaborazione con il Museo di Lubiana e la presenza alla Fiera del direttore Matija Turk e dell’esperto di archeologia sperimentale Giuliano Bastiani.
Turk proporrà un laboratorio sul reperto più importante del nostro territorio: il flauto di Divje Babe. Un femore d’orso forato con l’ausilio di punte di selce e palco di cervo, risalente al tempo dei Neandertal (50.000 anni fa). Forse uno degli strumenti musicali più antichi mai riportati alla luce e conservati a un’ora di macchina da Trieste.
La parola d’ordine della Fiera insomma è divulgazione: conoscere la storia e l’archeologia destinandola ai giovani.
Per maggiori dettagli consultare il programma sul sito di Trieste Next www.triestenext.it.
“Un mare di archeologia” è inserita all’interno di Trieste Next e organizzata dal Comune di Trieste Assessorato Scuola, Educazione, Università e Ricerca, Decentramento e da
Associazione Società Friulana di Archeologia (sezione giuliana), Associazione Musica Libera e Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna CRSSMAM.
L’edizione 2020 di Trieste Next è organizzata da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, ItalyPost, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, e Immaginario Scientifico. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è ente co-promotore. Trieste Next 2020 gode della collaborazione della Commissione Europea e di Confindustria Alto Adriatico. Main partner della manifestazione è Intesa Sanpaolo. Content partner dell’edizione 2020 sono Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ed Egea. Il festival è un progetto di Trieste Città della Conoscenza.
Informazioni generali
La manifestazione si svolgerà in presenza e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. Tutti gli eventi sono a ingresso libero: data la disponibilità limitata di posti e per rispettare le norme anti-Covid, per la partecipazione fisica agli eventi è obbligatoria la prenotazione online sul sito di Trieste Next.
La prenotazione online garantisce l’accesso in sala e posto a sedere fino a 10 minuti prima dell’inizio ufficiale dell’evento; a partire da 10 minuti prima, eventuali posti verranno resi disponibili per chi effettuerà la registrazione in loco.
Programma
Venerdì 25 settembre
Gazebo di Piazza dell’Unità d’Italia:
ore 9-13: presentazione di un progetto per valorizzare i monumenti storici di Trieste e lo strumento Laser Scanner a cura degli studenti e dei professori dell’ITS Deledda Fabiani
ore 13-15: Ludus Latrunculorum e i giochi da tavolo di età romana (SFA, sezione giuliana). A cura del dott. Alessandro De Antoni.
ore 15-17: Musica e archeologia: il suono degli Auloi del Louvre a cura del prof. Silvio Quarantotto (SFA, sezione giuliana)
ore 16.30 in live streaming: conferenza del prof. Louis Godart (docente di Civiltà egee, Accademico dei Lincei, Accademico di Francia, Accademico di Grecia): Il bacino dell’Egeo; presentazione del libro “Da Minosse ad Omero”
ore 17-19: Ludus Latrunculorum e i giochi da tavolo di età romana (SFA, sezione giuliana). A cura del dott. Alessandro De Antoni.
ore 19-21: visita libera all’esposizione allestita nel gazebo
Sabato 26 settembre
Gazebo di Piazza dell’Unità d’Italia:
ore 9-11: laboratorio sul flauto di Neanderthal a cura del Laboratorio Museo Nazionale di Slovenia, in collaborazione con Giuliano Bastiani, Museo di Storia Naturale “A. Comel”, Gorizia, e Katinka Dimkaroska della Universita di Ljubljana.
Museo Revoltella:
ore 10: conferenza del dott. Davide Aquini (docente e coordinatore dell’Istituto Europeo di Design di Venezia), Comunicazione per l’archeologia, divulgazione archeologica, rapporto tra storia del collezionismo e archeologia, storytelling
Teatro romano:
ore 17-18: Ludi gladiatori, storia e tecnica a cura dell’associazione Culturale Scuola Gladiatoria Lvdvs Picenvs . In collaborazione con
Gazebo di Piazza dell’Unità d’Italia:
Visita Libera
ore 13-15: laboratorio sul flauto di Neanderthal a cura del Laboratorio Museo Nazionale di Slovenia, in collaborazione con Giuliano Bastiani, Museo di Storia Naturale “A. Comel”, Gorizia, e Katinka Dimkaroska della Universita di Ljubljana.
ore 15-17: Musica e archeologia: il suono degli Auloi del Louvre a cura del prof. Silvio Quarantotto (SFA, sezione giuliana)
ore 16.30 in live streaming: conferenza del prof. Giovanni Brizzi (professore emerito di Storia Romana Università di Bologna), Spartaco, schiavi e gladiatori?
ore 17-19: conio di una moneta romana riprodotto con le nuove tecnologie (SFA, sezione giuliana)
Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich
ore 18: conferenza di Marco Basilisco, Dott. Andrea D’Aronco (presidente Associazione FST-Friuli Storia e Territorio e Museo della Guerra Fredda di Chiusaforte), Dott. Lorenzo Ielen (dottore di ricerca in Scienze Umanistiche Università di Trieste), Fortificazioni, bunker e strutture di difesa presenti nella regione Friuli Venezia Giulia.
Al gazebo in Piazza Unità d’Italia:
ore 19-21: Ludi gladiatori, storia e tecnica a cura dell’associazione Culturale Scuola Gladiatoria Lvdvs Picenvs.
Domenica 27 settembre
Gazebo di Piazza dell’Unità d’Italia
ore 9-11: Ludi gladiatori, storia e tecnica a cura dell’associazione Culturale Scuola Gladiatoria Lvdvs Picenvs
Teatro romano:
ore 11.30-12.30: Ludi gladiatori, storia e tecnica a cura dell’associazione Culturale Scuola Gladiatoria Lvdvs Picenvs. In collaborazione con Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
Gazebo di Piazza dell’Unità d’Italia:
Conio di una moneta romana riprodotto con le nuove tecnologie (SFA, sezione giuliana)
ore 13-15: Visita Libera
ore 15-16: Ludus Latrunculorum ei giochi da tavolo di età romana (SFA, sezione giuliana). A cura del dott. Alessandro De Antoni.
ore 16-17: Le donne romane attraverso gli oggetti di vita quotidiana a cura della dott.ssa Alessandra Gargiulo (SFA Udine)
Area Talk di Piazza dell’Unità d’Italia:
ore 18: conferenza del dott. Massimo Lavarone (SFA Udine), Il campo didattico organizzato dalla Società Friulana di Archeologia odv a Paestum.
ore 18.30: conversazione tra il dott. Piero Pruneti, direttore della rivista “Archeologia Viva” e il prof. Maurizio Buora, presidente della Società Friulana di Archeologia odv.