Con l’approvazione unanime da parte del Consiglio di amministrazione e il parere positivo del Senato accademico sul bilancio consuntivo 2012, l’Università di Udine, in anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, ha portato a termine il passaggio al bilancio unico di ateneo e alla contabilità economico patrimoniale. I nuovi schemi di bilancio – che utilizzano il principio di competenza anziché del principio di cassa (tipico di sistemi di contabilità finanziaria tradizionalmente utilizzati dal settore pubblico italiano) – permettono una più corretta rappresentazione delle dinamiche economiche finanziarie, con analisi di bilancio molto più efficaci e del tutto comparabili rispetto a quelle operate nelle migliori medie aziende italiane. Questo passaggio è valorizzato, inoltre, dalla scelta di sottoporre a certificazione il bilancio 2012 e lo stato patrimoniale 2011 da parte di una società di revisione esterna – la PwC -. In questo modo l’Università di Udine è il primo esempio in Italia di ateneo che ha deciso, contemporaneamente al passaggio alla contabilità economico patrimoniale, di coinvolgere una società di revisione e ottenere così la certificazione.
Rigore nella gestione della spesa pubblica. Con l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale l’Ateneo ha a propria disposizione uno strumento che gli consente da un lato di superare le limitazioni insite nella contabilità finanziaria pubblica, dall’altro di valutare i propri risultati economici in riferimento agli obiettivi di budget. I vantaggi legati all’adozione della contabilità economico-patrimoniale sono particolarmente evidenti in questa fase storica in cui l’attenzione alla valutazione dell’efficacia ed efficienza della spesa pubblica sono cruciali. «Il rigore nella gestione della spesa pubblica – ha detto il rettore Cristiana Compagno – rischia di rimanere un concetto vuoto se non si predispongono specifici strumenti di valutazione e controllo della spesa in relazione agli obiettivi».
«La certificazione del bilancio della nostra Università realizzato da una parte terza e indipendente – ha sottolineato Compagno – è una scelta che va ben oltre agli aspetti formali e tecnico contabili, e che attesta con forza i principi dell’autonomia responsabile con la quale abbiamo governato questo ateneo. Sono scelte operate all’insegna della trasparenza nel governo e nella gestione della nostra università, per tutti gli stakeholders interni ed esterni. In questo modo affermiamo anche un principio etico che dovrebbe, oggi più che mai, interessare tutta la pubblica amministrazione: l’Università pubblica in quanto Bene Comune deve essere una “casa di vetro” che appartiene all’intera collettività, alla quale deve “rendere conto” dell’utilizzo delle risorse ricevute e delle azioni intraprese. E ciò è particolarmente vero per la nostra Università voluta da un’intera comunità, alla quale noi oggi consegniamo un ateneo fondato su un profondo senso etico e su una forte propensione alla qualità e all’innovazione gestionale».
«Il sistema di contabilità economico patrimoniale – ha spiegato Maria Cristina Landro, partner PwC responsabile degli Uffici di Udine e Trieste – rappresenta uno strumento fondamentale a supporto del processo di pianificazione e controllo strategico di un ateneo. Questo percorso di evoluzione della qualità complessiva dei processi amministrativi di rilevazione e rappresentazione contabile impone l’esigenza di rafforzare gli strumenti di controllo e verifica delle procedure contabili stesse al fine di pervenire alla predisposizione di bilanci chiari e attendibili. In questo contesto l’Ateneo di Udine ha saputo cogliere una grande opportunità di sviluppo del proprio sistema di controllo interno affiancando al Collegio dei Revisori dei Conti un ulteriore soggetto specializzato nella revisione contabile».
Il bilancio consuntivo 2012. Il bilancio unico dell’Università di Udine, che per il 2012 si attesta su circa 131,4 milioni di euro di proventi operativi, chiude, per il terzo anno consecutivo, con un risultato positivo d’esercizio, pari per il 2012 a 1,4 milioni di euro dopo aver effettuato ammortamenti e accantonamenti a fondi per oltre 11 milioni di euro. Dal nuovo prospetto di bilancio (che sarà obbligatorio per legge dal 1° gennaio 2014 per tutti gli atenei italiani) emergono con chiarezza le componenti di costo e di ricavo, nonché la dimensione del patrimonio immobiliare, mobiliare e immateriale dell’ateneo, iscritto al valore netto contabile di 97,4 milioni di euro, in seguito all’ammortamento del valore storico pari a 197,8 milioni di euro.
Principali voci di bilancio. Rispetto al dato complessivo di circa 131,4 milioni di euro di proventi operativi, le principali entrate derivano dai contributi Miur e di altre amministrazioni centrali (circa 87 milioni) e dai contributi di Regione e Provincia (circa 6,5 milioni). In particolare, il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) 2012 assegnato dal Miur ammonta a 74,5 milioni di euro, i finanziamenti correnti assegnati dalla Regione FVG sono di circa 6,3 milioni di euro, l’assegnazione della Fondazione Crup è di 1 milione e 100 mila euro e i finanziamenti della Provincia di Udine ammontano a 196 mila euro. Sul fronte dei proventi propri, la voce maggiore è data dalla contribuzione studentesca per circa 20,4 milioni di euro, mentre le diverse attività di ricerca (trasferimento tecnologico e finanziamenti competitivi) raggiungono circa 14,9 milioni di euro. Sul fronte dei costi operativi, il 64,5% è imputabile ai costi del personale (80,8 milioni di euro), di cui il 77%, pari a 62,5 milioni, per il personale dedicato alla ricerca e alla didattica e il 23% (18,3 milioni di euro) per il personale dirigente e tecnico amministrativo.
Positivi indicatori di bilancio. Per effetto del nuovo sistema di rappresentazione contabile di ateneo è possibile valutare alcuni indicatori specifici che testimoniano gli equilibri economico finanziari e patrimoniali dell’ateneo. Tra essi, in particolare, si evidenzia un costo del personale che sul totale dei proventi corrisponde al 61,5%, e i costi di gestione corrente al 24,5% sul totale dei proventi. Un indicatore particolarmente significativo e chiaramente leggibile nei nuovi schemi di bilancio è l’indice di autonomia dell’ateneo nei confronti di enti finanziatori. Rapportando, infatti, le disponibilità liquide al totale dei debiti si evidenzia che tale rapporto è addirittura superiore a 100 (108,12%), attestando così la consolidata e raggiunta autonomia finanziaria dell’ateneo.
Finanziamenti alla ricerca dell’ateneo. Al CdA spetta la destinazione del risultato dell’esercizio 2012. La proposta fatta dal rettore è stata di destinare l’intero risultato positivo dell’esercizio 2012 e parte dei risultati degli esercizi precedenti, per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro, al finanziamento dell’attività di ricerca per 1,5 milioni di euro e al finanziamento dei servizi agli studenti e alla didattica per 500 mila euro. «Questa manovra finanziaria destinata alla ricerca – ricorda Compagno – era stata annunciata lo scorso marzo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. In questo modo il nostro ateneo intende, continuare a perseguire la strategia di potenziamento della qualità della ricerca, anche e ancor di più dopo i brillanti risultati conseguiti dalla ricerca dell’ateneo nella valutazione Anvur, resi noti pochi giorni fa».