E’ arrivato allo Spallanzani di Roma, scortato dai carabinieri, il furgone con le 9.750 dosi di vaccino Pfizer-Biontech proveniente dal Belgio. Le dosi verranno distribuite in giornata tra le varie regioni in modo che domani, 27 dicembre, giorno del V-day, la vaccinazione prenderà il via.
Sui tempi necessari per eseguire tutte le 9.750 dosi di vaccino che arriveranno per il vaccine day, il commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri in conferenza stampa ha detto: “Non so se tutte le regioni riusciranno a fare tutti i vaccini entro il 27 ma so che il vaccino Pfizer può essere conservato per 4 giorni, quindi entro il 30 dicembre le dosi dovranno essere state tutte utilizzate. Penso comunque che questo accadrà prima”. Inoltre, “la Pfizer ha assicurato che nella settimana che inizia il 28 dicembre arriveranno altre 450mila dosi, che verranno portate nei 300 punti di somministrazione”.
La distribuzione del vaccino sul territorio italiano è stata stabilita secondo i criteri di priorità definiti dal Servizio sanitario nazionale. E se il vaccino al momento è autorizzato per i soggetti sopra i 16 anni, “sono programmati studi sulla fascia d’età pediatrica”, ha fatto sapere Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia, nel corso della conferenza stampa. Operatori sanitari, medici e infermieri saranno i primi a essere vaccinati.
Si chiama Claudia, è di Roma, e ha 29 anni. E’ lei, a quanto si apprende, la prima infermiera che sarà sottoposta alla vaccinazione anti Covid-19 all’Istituto Spallanzani di Roma domani. Ed è tra le più giovani a ricevere il prodotto scudo nel Lazio. Claudia si è laureata all’università La Sapienza di Roma e lavora come infermiera allo Spallanzani, dove ha fatto anche un tirocinio nel passato. Lavora in un reparto di Malattie infettive. Ha dato la sua disponibilità anche per le Uscar e in queste vesti si è recata spesso al domicilio di malati. Una doppia esperienza per lei, quindi: in trincea in ospedale e sul territorio, spesso al fianco di pazienti anziani. Frequenta anche un master in Infermieristica forense.
“Già dopo la prima somministrazione di vaccino” si avrà una prima immunità, “ma dovranno passare comunque alcuni giorni. In condizioni naturali gli anticorpi si riscontrano in titolo ragionevole dopo una decina di giorni dalla comparsa dei sintomi”, ha spiegato Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Un vaccino di solito costringe il fisico a una risposta immunitaria più potente, valida e immediata rispetto ad un’infezione naturale, per cui dovremmo avere una risposta immunitaria rapidamente”, aggiunge