“Continuiamo a lavorare con cauto ottimismo. In attesa fiduciosa che, entro un tempo abbastanza contenuto, si possa registrare un risultato positivo” sul vaccino anti Covid-19 frutto di un’alleanza tra l’università britannica di Oxford, la divisione Advent dell’Irbm di Pomezia (Roma) e il colosso farmaceutico anglosvedese AstraZeneca. Lo spiega all’Adnkronos Salute Piero Di Lorenzo, amministratore delegato e presidente Irbm, dopo che l’Unione europea ha firmato proprio con AstraZeneca il primo contratto per l’acquisto del futuro prodotto-scudo. “Come ha detto il presidente di AstraZeneca”, gruppo che sarà il distributore del vaccino, che “sta coordinando la produzione a rischio e ha il polso globale della situazione – ricorda Di Lorenzo – dalla fine di settembre qualunque momento è buono” per centrare l’obiettivo.
“Per quanto ci riguarda – continua il presidente e Ad di Irbm – continuiamo a fare il nostro lavoro che è quello della messa a punto delle dosi sperimentali. Incrociamo le dita” e “allo stato – ribadisce – siamo con cauto ottimismo in fiduciosa attesa del risultato finale. Siamo alla fase finale della fase III”, l’ultima dell’iter di sperimentazione clinica, ricorda Di Lorenzo. “Penso quindi che” in Ue “abbiano ritenuto che questo candidato vaccino sia abbastanza avanzato e che quindi fosse giusto farsi avanti per prenotare”.
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