Nella notte del 9 ottobre 1963 260 milioni di metri cubi di roccia si staccano dal versante settentrionale del monte Toc franando a oltre cento chilometri orari nel bacino artificiale sottostante creato dalla diga del Vajont.
L’esondazione è un’apocalisse: onde di 100 metri di altezza rompono la parte sommitale della diga e si riversano nella valle sottostante sui paesi di Longarone, Erto, Casso e altri comuni vicini. Sono 1918 morti.