“C’è una forte preoccupazione che deriva dalla circolazione delle varianti” di Sars-CoV-2. Bisogna “fare di tutto per arrestarle. Perché l’efficacia vaccinale può essere minore anche se, in realtà, non sappiamo quanto”. Lo detto Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, intervenuto al webinar ‘Covid-19: Il terzo vaccino e le strategie nazionali e regionali’, promosso dall’Accademia lombarda di sanità pubblica.
In Italia, ha ricordato, “la variante molto diffusa ormai è quella Uk. Nel primo studio di prevalenza ha evidenziato una percentuale, su 800 campioni sequenziati, del 18%. Un dato che tenderà ad aumentare perché la variante Uk comporta una crescita della trasmissibilità del 35-39% rispetto ai ceppi osservati circolanti”.
Abbiamo poi “altre due varianti che ci preoccupano, anche se sono circoscritte sul territorio nazionale con casi per ora fortunatamente sporadici”, ha precisato Rezza. La variante brasiliana è quella “che attualmente ci preoccupa di più”, presente “al Centro Italia, in parte dell’Umbria e nei Comuni limitrofi della Toscana”, ha spiegato il Dg, sottolineando che “bisogna arrivare prima delle varianti, anticiparne la corsa vaccinando il più possibile”.
“Serve introdurre degli elementi di flessibilità all’interno dei piani vaccinali. Questo vuol dire non farsi costringere nella rigidità eccessiva, in maniera da favorire sia l’offerta che la domanda di vaccino che in questo momento è forte da parte della popolazione. E in questo senso vanno le aperture che verranno presto fatte in termini di raccomandazioni da parte del ministero della Salute”, ha annunciato Rezza.
“Posso anticipare l’emanazione di una circolare, quasi pronta, e il ministro, dopo attenta valutazione, darà il suo ok”, ha aggiunto. Per migliorare la capacità di vaccinazione è di particolare importanza “l’accordo concluso ieri con i medici di medicina generale”, ha ricordato Rezza, “per i quali la possibilità di utilizzare un vaccino maneggevole è essenziale”. Questo accordo “ci dà la possibilità di allargare molto, sostanzialmente, la platea degli attori che staranno in prima fila nella campagna vaccinale”.
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