Dialoghi, lezioni magistrali, incontri, spettacoli, eventi scenici, ma anche una interessante proposta espositiva per la 9^ edizione del festival Vicino/Lontano, in cartellone a Udine dal 9 al 12 maggio. All’interno del festival occupa un posto speciale l’installazione sonora “Aquarium”, che l’artista russo Vladislav Shabalin, dissidente nell’epoca sovietica e oggi cittadino italiano da molti anni residente a Udine, ha realizzato con la collaborazione di Diamanda Galás, mostro sacro dell’avanguardia musicale americana, che presta la sua voce in un brano da Vena Cava. L’opera, parte integrante del palcoscenico allestito alla Chiesa di San Francesco, è un imponente trittico di pietra e fossili di pesci risalenti a 50 milioni di anni fa, che riproduce l’immagine di un grande acquario. Silenziosa e immobile di giorno, ogni sera al termine del programma dei confronti l’installazione prenderà vita in un susseguirsi di suggestioni luminose e sonore.
L’installazione, che è realizzata grazie alla collaborazione e al sostegno del paleontologo Stefano Piccini, presidente del gruppo Geoworld di Torreano di Cividale (Udine), sarà inaugurata giovedì 9 maggio alle 23.30 ca. alla presenza di Stefano Piccini e Vladislav Shabalin e sarà fruibile ogni sera fino a domenica 12 maggio.
A ispirare l’opera, presentata in anteprima a Basilea nel 2011, è la preoccupazione per l’ambiente e l’inquietudine per il futuro del mondo, un tema che attraversa sempre più frequentemente l’arte contemporanea. Al riguardo Diamanda Galás ha idee molto chiare: “È l’avidità la causa della nostra rovina. Ci sono uomini che per diventare sempre più ricchi, in una corsa al successo che li renda insuperabili, depredano il pianeta di tesori insostituibili. Per queste persone l’ambiente esiste solo per accaparrarsi tutto ciò che possono. Sordi alle grida di allarme degli esperti ambientali, nel solo arco di una vita umana creano dei danni permanenti. Io li chiamo disadattati, perché sono capaci di vedersi unicamente in rapporto al denaro che possiedono, ma la definizione che loro scelgono per sè stessi è Forbes 400.”
La novità di Aquarium è nel linguaggio scelto, a metà fra arte e scienza. Nel corso di quasi un anno di lavoro, con il restauro e il parziale riposizionamento degli elementi fossili, Shabalin ha trasformato una porzione di fondale di lago preistorico in un acquario insieme antico e “post-naturale”, collocabile in un futuro che non contempla più la vita. L’armonia del movimento vitale è rievocata dalla composizione ma l’acqua è pietra, i pesci ombre monocrome, l’acquario immobile e immutabile. Il riferimento specifico è a una delle grandi catastrofi ecologiche degli ultimi anni, la fuoriuscita di cinque milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico in seguito all’incidente sulla piattaforma petrolifera della BP. Shabalin lavora da anni sui reperti fossili trasfigurandoli, piegando il puro restauro alla visionarietà artistica. Una visionarietà che in quest’opera incontra la potenza vocale e la scioccante espressività di Diamanda Galás. A unire un’arte che si nutre di elementi antichi 50 milioni di anni, testimoni della storia del pianeta, con il canto scomposto e viscerale di una delle esponenti più estreme dell’avanguardia musicale contemporanea, è il senso di tragedia, di apocalisse imminente. Grazie all’adesione al progetto della cantante, la riflessione non dura lo spazio di uno sguardo ma è vissuta come esperienza profonda nell’installazione sonora, essenziale e potente. Ogni sera, il canto sofferto, le affabulazioni e le grida di Diamanda Galás dànno voce al dolore del mondo di fronte alla minaccia di morte.
Nell’offerta artistica di Vicino/Lontano 2013 anche due importanti mostre fotografiche: “It’s Only Rock’n’Roll…?” Scenari musicali a confronto”, mostra fotografica di Günter Zint e Giovanni Chiarot a cura dell’associazione Modo, allestita alla Galleria fotografica Tina Modotti fino al 19 maggio; e la mostra “Feira do São Martinho”, foto di Matteo Guariso, a cura di Spaziocultura di Gruppo Autostar, visitabile fino al 13 maggio nello Spaziocultura@ex Libreria Carducci.